Mare of Easttown, che ha appena debuttato negli Stati Uniti sulla HBO e sarà disponibile in Italia su Sky dal 9 giugno, è senza dubbio una delle serie più sorprendenti dell’ultimo anno.
La suspense è costruita intorno ad un omicidio commesso a Easttown, che potrebbe essere una qualunque città statunitense, se non fosse per la detective Mare Sheehan (interpretata da una straordinaria Kate Winslet) che fa la differenza.
Mare è un personaggio irrisolto, per alcuni versi danneggiato e in ogni puntata viene mostrato un tassello nuovo che fa comprendere la sua complessità, ricca di contraddizioni. Per esempio è rude, indifferente all’aspetto estetico e suscita molte antipatie ma allo stesso tempo è generosa, ironica e intuitiva.
Come suggerisce anche il titolo in originale (in italiano purtroppo trasformato nel più banale Omicidio a Easttown) al centro della storia non c’è il giallo poliziesco, ma il percorso di guarigione intrapreso da Mare, segnata da un evento luttuoso. La donna è prigioniera dell’oscurità alimentata dal dolore e dei sensi di colpa e solo l’investigazione dell’omicidio riuscirà a dissiparla.
L’assassinio fa emergere anche i segreti e le morbosità di questa cittadina dove tutti sembrano conoscersi ed essere legati da un rapporto di parentela o amicale. Lo sviluppo delle relazioni è un aspetto rilevante, ogni personaggio ha una backstory che lo rende vitale e non un essere bidimensionale funzionale alla storia. Oltre alla sceneggiatura anche l’ambientazione è molto curata: le riprese sono state fatte nei luoghi originari e ciò ha permesso alla crew di apprendere dalla gente del posto le proprie abitudini e soprattutto il dialetto, che Kate Winslet pur inglese, è riuscita a masticare con maestria.
Una delle peculiarità della serie è la presenza di sottotracce narrative che trattano temi differenti come l’incomunicabilità generazionale, l’utilizzo dei social media, l’estrema difficoltà di vivere accanto a un parente con disturbi psichiatrici e soprattutto la difficoltà a riprendere in mano la propria vita dopo un grave trauma. Mare of Easttown approfondisce con la stessa attenzione sia l’intreccio thriller che la storyline con tutti i suoi risvolti emotivi, cosa alquanto rara perché solitamente le detective story si concentrano sul primo a dispetto della seconda.
Brad Ingelsby è riuscito a creare una serie poliziesca col retrogusto di capolavori come Twin Peaks, True Detective, Il silenzio degli innocenti, che può appassionare non solo i cinefili più esigenti ma anche un pubblico più vasto.