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L’immagine di Eriksen sui social, attacchi ai media: “Siete sciacalli”

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 L’appellativo più gentile è “sciacalli”. Su Twitter, in queste ore, il pubblico e alcuni giornalisti italiani hanno manifestato la propria contrarietà al modo con cui i media hanno raccontato l’evento drammatico accaduto il 12 giugno durante la partita Danimarca – Finlandia degli Europei 2020.
Ripercorriamo i fatti. Il match è stato trasmesso in diretta televisiva. Poco prima della fine del primo tempo, il calciatore danese Christian Eriksen, che in Italia gioca con l’Inter e ha da poco vinto lo scudetto, ha avuto un malore improvviso ed è caduto a terra privo di sensi. I compagni di squadra e gli avversari si sono mostrati subito preoccupati, alcuni lo hanno soccorso, le telecamere si sono avvicinate per capire cosa stesse accadendo.

Le immagini sono forti: i primi soccorsi e il volto del calciatore colpito dall’arresto cardiaco sono stati immortalati e sono rimbalzati dai social ai siti di informazione online, ai telegiornali.

Dopo un iniziale momento di panico, i compagni di squadra di Eriksen hanno fatto scudo, per proteggere il corpo del calciatore dal pubblico e dagli obiettivi di fotografi e cameraman. La moglie del calciatore ha raggiunto il campo, disperata e in lacrime. Anche le foto che la immortalano hanno fatto il giro del mondo.

Intanto, sui social (Twitter in particolare) il video del malore è diventato “virale”. La clip è stata condivisa migliaia di volte. I principali giornali l’hanno pubblicata sui propri siti internet con il titolo: “Ecco il momento del malore”. Il filmato viene trasmesso anche dai telegiornali, insieme alle foto drammatiche dei calciatori in lacrime. Sono stati resi pubblici gli scatti in cui si vede il calciatore vigile che viene trasportato fuori dal campo, le immagini fanno tirare un sospiro di sollievo.

Ciò che fa discutere è l’indugiare dei media sul volto del ragazzo a terra privo di sensi. Si comincia a parlare di “morbosità”. L’inquadratura stretta sugli occhi sgranati di Eriksen, il giorno dopo, viene pubblicata dalla Gazzetta dello Sport. Molti condannano la scelta, i commenti negativi su Twitter sono decine. Sul sito della Gazzetta il direttore Stefano Barigelli ha spiegato: “Come potevamo raccontare la bravura dei soccorsi o l’intervento del compagno di squadra Kjaer senza raccontare cosa era successo? Alla fine abbiamo raccontato una grande paura passata. Quando abbiamo scelto le foto eravamo consapevoli che Eriksen non era più in pericolo di vita”.

Il giornalista Riccardo Cucchi ha scritto: “Ho impiegato ore per riprendermi dal trauma di quelle immagini viste in diretta. Adesso basta. Non devono più circolare. Rifiuto questo tipo di giornalismo. Non mi appartiene. Coraggio ragazzo. Ti siamo vicini”. Luca Sebastiani: “Oggi si capisce chi nel mondo del giornalismo fa il mestiere come deve essere fatto e chi invece punta a sciacallare in barba a ogni regola e morale”. Cristiano Verde: “Stop a fotogrammi e video del momento drammatico vissuto da Eriksen”. Federico Gottero: “Vergognatevi! Il giornalismo acchiappa click non si ferma neanche davanti ad una tragedia del genere”. Giuseppe Cerbarano: “La vicenda Eriksen ha mostrato tutti i lati negativi della retorica e/o ruffianeria di certo giornalismo”. Sulla pagina InterLive c’è scritto: “La sensibilità non si compra al mercato”.
 (da www.professionereporter.eu)
(foto Milano Today)

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