Sei mesi fa l’editore Michl Ebner chiudeva il Trentino lasciando senza lavoro 40 tra dipendenti e collaboratori ed oggi riceve dallo Stato italiano altri tre milioni di euro come prima tranche per il quotidiano Dolomiten della minoranza di lingua tedesca, che già gode dell’ammortizzatore sociale statale del contratto di contratto di solidarietà al 5%.
Lo sottolineano in un comunicato congiunto il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Per completezza di informazione, inoltre, in violazione delle norme sull’ammortizzatore sociale, sono stati assunti due praticanti giornalisti (in aggiunta ad altri tre assunti al di fuori del CDS).
Chi percepisce contributi pubblici ha un dovere in più verso la comunità e l’atteggiamento della SIE SPA – società (il cui maggiore azionista ed amministratore delegato è sempre Michl Ebner) che ha repentinamente chiuso il giornale Trentino da un giorno all’altro – è stato già sanzionato per condotta antisindacale dal giudice del lavoro di Trento Giorgio Flaim il 17 giugno con una sentenza esemplare che riafferma il ruolo costituzionale del comitato di redazione e del sindacato dei giornalisti rispetto allo strapotere economico datoriale, obbligandolo a rifare la procedura di consultazione sindacale ed a rifondere la metà delle spese processuali al Sindacato dei Giornalisti.
È tempo che il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles apra la vertenza nazionale Trentino ed obblighi l’editore alle sue responsabilità, che non possono essere solo quelle di privatizzare gli utili e socializzare le perdite.