Se ne è andato, troppo presto. Guglielmo Epifani era un uomo speciale, un amico caro, un compagno di tante battaglie. sindacali e politiche. Era una persona gentile, un signore, raffinato e colto. Ho sempre pensato che fosse anche un po’ timido, anche se non sembrava. L’ho conosciuto, mi sembra, tra il 1978 e il ‘79. Lui era segretario generale aggiunto dei poligrafici della Cgil, io, più vecchio di un anno, cronista sindacale. Eravamo giovani e pieni di entusiasmo. Ricordo quelle nottate al Ministero del Lavoro per il rinnovo del loro contratto. Mi fece appassionare alle lotte sindacali e appresi il difficile mestiere del sindacalista anche da lui, così come da Lama, Trentin, Carniti, Giorgio Benvenuto, Del Turco e tanti altri. Ma il rapporto tra noi era particolare: mentre Guglielmo proseguiva nella sua “carriera” nella Cgil, in anni davvero difficili, io entravo nel sindacato dei giornalisti, la FNSI. Seguimmo l’uno il percorso dell’altro e sono riuscito a coinvolgerlo nelle battaglie dei giornalisti per il diritto e la libertà dell’informazione. Aveva molte mie colleghe e colleghi tra i suoi amici. Ci frequentammo. Poi lui fu eletto Segretario Generale della Cgil, succedendo a Sergio Cofferati, e io Segretario della FNSI. La passione per i diritti dei lavoratori, specie per i meno tutelati, ci univa. Guglielmo fu Il a primo leader della Cgil socialista, stimato e direi amato dall’intera confederazione. Fu durante un corteo sindacale che mi convinse ad aderire, pur non iscritto , al Partito Democratico creando una corrente politica riformista. In quegli anni, lasciala la mia FNSI e la mia Ansa, mi chiamo’, insieme al segretario confederale Fulvio Fammoni, a dirigere Rassegna Sindacale, il settimanale della Cgil. Anni di lavoro duro ma molto intenso, al suo fianco. Poi Guglielmo lascio’ la Cgil a Susanna Camusso e divenne uno dei massimi esponenti del Pd tanto da diventarne segretario. Poi la cronaca politica degli ultimi anni, l’addio al Pd e la nascita di Articolo 1 e di Leu. Sempre nella sinistra, credendo nelle idee di progresso, nei valori dell’antifascismo, dei diritti del lavoro. Grazie Guglielmo!
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