Voglio anche ricordare che se oggi ci troviamo qui a discutere di questo tema, fondamentale per la libertà di stampa, è perché il Sindacato unitario giornalisti della Campania, con il suo avvocato Giancarlo Visone, ha presentato, nel 2019, al Tribunale di Salerno una eccezione di incostituzionalità in uno dei tanti processi che seguiamo con il nostro sportello anti-querele. Sull’onda della decisione del Tribunale di Salerno seguì anche quella del Tribunale di Bari dopo una settimana. Qualcuno, nel frattempo, ha cercato maldestramente di mettere il cappello su questa battaglia di civiltà, nata e maturata nel confronto quotidiano tra giornalisti e avvocati del Sindacato campano, impegnati a difendere i colleghi da minacce, aggressioni, querele che, per la carenza di garanzie necessarie del nostro Ordinamento, rischiano ogni volta di compromettere il diritto di cronaca. In un territorio come il nostro, dove decine di amministrazioni comunali sono sciolte per camorra, ogni giornale piccolo, piccolissimo, rappresenta un avamposto di resistenza civile. Per molti di quei cronisti, tutti precari, il nostro sportello, che offre tutela legale gratuita, è la garanzia di poter continuare a fare il proprio mestiere.
Non sappiamo cosa deciderà la Consulta martedì prossimo, sappiamo, però, che, qualunque sia la deliberazione, compresa la cancellazione del carcere, non è più tempo di stare a guardare, è necessario intervenire con delle riforme importanti, a costo zero per gli italiani, che possano davvero garantire l’attuazione dell’articolo 21 della nostra Costituzione.