“Stop ai brevetti dei vaccini per poterne produrre in quantità sufficienti per quanti siamo nel mondo e cioè 7.8 miliardi di persone e garantire così la salute di tutti: ogni altra strada è inadeguata e illusoria!” E’ questo il messaggio del click day di domani, sabato 29 maggio e della mobilitazione straordinaria che animerà le piazze italiane, da Torino e Milano a Firenze, Roma, Napoli, Campobasso, Matera e Palermo, per citarne alcune; in allegato un elenco di alcune delle città e delle piazze coinvolte.
L’iniziativa si svolge nell’ambito della Campagna europea Right2Cure#NoprofitOnPandemic, ed è coordinata dal Comitato Italiano, a cui aderiscono in Italia ben 110 realtà associative e organizzazioni, fra cui i principali sindacati e personaltà della cultura, della scienza, del sociale e dello spettacolo: testimonial d’eccezione Paolo Rossi, il cui video è già “in onda” sulla pagina italiana della campagna https://www.facebook.com/right2cure.it, dalla quale sabato 29 sarà trasmesso in diretta il collegamento con tante piazze, dalle 10 alle 12:30. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme in Europa, che grazie allo strumento dell’ICE, l’Iniziativa Cittadini Europea, obbligherà la Commissione Europea a rivedere la propria posizione di chiusura alla proposta di sospensione dei brevetti per i vaccini.
Sono state raccolte ad oggi oltre 200.000 firme on line e la giornata di domani con la presenza “fisica” dei banchetti, gestiti dalle tante associazioni aderenti, consentirà anche la raccolta “cartacea” delle firme, anche attraverso il confronto diretto con i cittadini.
C’è una scadenza imminente ed è la riunione del Consiglio Generale Trips del WTO l’8 e il 9 giugno Il Parlamento Europeo il 19 maggio ha approvato una risoluzione a larghissima maggioranza (con 468 voti a favore e 63) che comprende la richiesta di una sospensione temporanea dei brevetti per i vaccini, i farmaci e i kit diagnostici per il Covid 19. Occorre fare presto perchè la pandemia sta inchiodando interi paesi come l’India, mentre nei paesi poveri e a basso reddito è stato vaccinato solo lo 0,3% della popolazione, briciole delle quote di vaccini prodotte da BigPharma: le conseguenze potrebbero essere inimmaginabili.