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Quella targa sbiadita per Peppino Impastato a Scampia, onorata dal Gridas

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C’è una strada a Scampia, periferia a Nord di Napoli, dedicata a Peppino Impastato, che versa in condizioni vergognose. La scritta è completamente sbiadita e, se non bastasse questo, cumuli di spazzatura sono depositati proprio sotto la targa. Una manutenzione terrificante, che non fa onore al ricordo del giornalista e attivista siciliano ucciso dalla mafia. Circostanza aggravata anche dal fatto che la “dedica” toponomastica è un’importante risposta civile in un luogo simbolico come Scampia, considerato una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa e raccontato troppo spesso solo per vicende di cronaca nera. O per la mitologia, infiammata da fiction di successo (vedi “Gomorra”), che danno come “condannati” gli abitanti di questo quartiere. Ma sotto le Vele c’è anche altro. Qui esiste un luogo di resistenza civile, dove lottano tante realtà sociali. Come il Gridas…. Una storica associazione culturale senza scopo di lucro fondata nel 1981 da Felice Pignataro, Mirella La Magna, Franco Vicario. Persone che hanno voluto mettere a disposizione le loro capacità culturali e artistiche per aiutare la gente comune, stimolando le coscienze e una partecipazione attiva alla crescita della società. Non a caso il loro nome si si ispira alla “quinta del sordo” di Francisco Goya: (“el sueño de la razon produce monstros”). Ed è il proprio “perché il sonno della ragione produce mostri” che il Gridas non ci sta a questo degrado urbano.

Contattata da Davide Capone da Genova l’associazione di Scampia aderisce, coinvolgendo, tutta la rete associativa che condivide le sue lotte, alle iniziative per il nove maggio promosse da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. A testimonianza della lotta mai interrotta contro tutte le mafie, le prepotenze, le arroganze, le cancellazioni di diritti a partire da quel 9 maggio del ’78 in cui fu vigliaccamente massacrato Peppino Impastato, perché finalmente (per loro!) tacesse. E invece la sua voce si è fatta urlo, più forte che mai.

“Abbiamo scoperto – racconta Mirella Pignataro – che c’è una strada a Scampia intitolata a Peppino Impastato, ma con la targa oscurata. Abbiamo pensato che il nostro modo di partecipare doveva essere l’azione dimostrativa di piantare in un’aiuola curata, già da prima dai residenti, una targa con il suo nome, per sollecitare chi di dovere a dotare ad occuparsi della manutenzione della scritta. È un piccolo passo, ma che si aggiunge a quei primi cento che adesso sono diventati tantissimi e ci portano sempre più lontano… a continuare la strada che Peppino ci ha indicato”.

Dal letame nasce un fiore!!! Quasi sempre…


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