Il sogno di una giovanissima promessa del basket che prova a risollevarsi dalla povertà, dalla violenza, dalla guerra etnica, attraverso lo sport. Un romanzo che è molto di più di una storia di sport!
Dopo aver scritto 35 romanzi di successo, tradotti in 45 lingue, John Grisham, il maestro indiscusso del genere legal thriller, torna in libreria con un toccante e convincente romanzo sul riscatto dalla povertà e dalla guerra etnica di una giovane vita attraverso lo sport: il basket; una pratica sportiva molto cara all’autore. “Il sogno di Sooley”, edito da Mondadori, è già presente nelle librerie dal 4 maggio scorso (348pp, 22 Euro).
“Il sogno di Sooley” non è il primo romanzo di Grisham ambientato nel mondo dello sport, ma è il suo primo libro nel grande mondo dei campionati universitari di basket.
È la storia di una giovane promessa dello sport a cui la vita presenterà troppo presto il conto, proprio nel momento in cui il successo, la fama e la ricchezza sembrano a portata di mano.
Come dicevamo, è la storia di una giovanissima promessa del basket: il diciassettenne Samuel Sooleyman, che dai campi di terra battuta di un Paese martoriato dalla guerra etnica dell’Africa orientale, la Repubblica del Sudan del Sud, viene notato da un allenatore in cerca di giovani talenti sudanesi da paracadutare sui ricchi parquet dei campionati universitari della NCAA – National Collegiate Athletic Association, per prendere parte ad un evento celebrativo, al termine del quale, per i più dotati, potrebbero anche aprirsi le porte dell’All-Star Game del firmamento della NBA – La National Basketball Association, la principale lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti. Quelle porte dove la gloria sportiva è accompagnata spesso da contratti milionari.
Prima di allora Samuel non si era mai allontanato dal proprio villaggio e dalla propria famiglia. E sarà solo la sua forte determinazione a diventare un campione di basket, insieme alla ferrea voglia di offrire un’occasione di riscatto dalla povertà alla propria famiglia, che lo convinceranno a lasciare la sua modesta vita per tentare il sogno americano.
Ma proprio quando si troverà sulla cresta dell’onda del successo Samuel verrà raggiunto da una ferale notizia: la guerra civile si è presa la vita di suo padre, e forse anche quella della sorella, insieme al suo villaggio, mentre sua madre e i due fratellini hanno trovato rifugio in un campo profughi in Uganda.
Disperato, con l’unico obiettivo di portare quel che rimane della propria famiglia in salvo negli USA, Sooley (così veniva ormai chiamato amichevolmente da tutti) si impegnerà con tutte le sue forze per strappare un contratto milionario nel Draft dell’NBA; in quella passerella in cui i migliori talenti del basketball universitario USA tentano il salto nel mondo dei professionisti.
Samuel era arrivato al Draft con la certezza che sarebbe stato una delle prime scelte della squadre della Lega, sulla scia delle sue giocate funamboliche e delle sue impressionanti elevazioni. Quando Samuel entrava in possesso della palla, generalmente a metà campo, era solito confondere i difensori con palleggi fulminanti, sganciando lunghi tiri in sospensione oppure entrando a canestro a raccogliere falli, a concludere con schiacciate da antologia o a scaricare assist spettacolari: Soley.. Soley.. Soley.. Dopo diciannove partite Soley era al quarantasei per cento delle realizzazioni da lunga distanza; al 51% considerando soltanto i play-off.
Un romanzo ben scritto, con capitoli brevi e una prosa fluida e asciutta che si legge tutto d’un fiato. Nel leggere alcune pagine il lettore verrà letteralmente catapultato nelle fasi più concitate delle partite dei campionati universitari: “Sooley si smarcò, e quando segnò il terzo canestro da tre in soli novanta secondi partirono i cori dei tifosi…. Quando segnò da nove metri il pubblico cominciò a scandire il suo nome e fece tremare le pareti“. In altre pagine, la parola scritta, che trasuda passione agonistica, sembra avere l’effetto di plasmare i giovani campioni, facendone degli eroi: “Il rispetto è là fuori sul pavimento (sul campo da gioco, ndr), aspettando solo che lo facciamo. Vai (andate – ndr) a prenderlo”, era solito gridare l’allenatore, Lonnie, ai suoi ragazzi prima di ogni partita.
Ma il romanzo è anche la storia di un sogno, quello di chi prova a sfuggire ad un destino di miseria immanente, alla ricerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia.
Con questo romanzo Grisham prende a prestito lo sport e le passioni che esso alimenta per raccontarci una storia commovente, con un linguaggio alto, un’ ispirazione lirica che avvicina la letteratura allo sport e di cui diventa essa stessa un genere: la letteratura sportiva. Un legame questo del reato testimoniato dalla estesa produzione di scritti di argomento sportivo, in prosa e poesia, che ha abbracciato l’intero novecento.
Un romanzo che è molto di più di una storia di sport.