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“Fortuna”, trasfigurazione di abusi infantili in un inferno di periferia

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Nicolangelo Gelormini, già assistente di Paolo Sorrentino, al suo esordio nella regia con “Fortuna” ci offre un film d’impegno civile che ha il patrocinio di Save the children. Pur non narrando mai situazioni reali, Gelormini si ispira, molto liberamente, a una storia di orrori realmente accaduta: nel 2014 a Caivano, un paese del Napoletano, Fortuna Loffredo una bambina di sei anni precipitò dal balcone della casa in cui viveva. La stessa sorte era toccata tempo prima al piccolo Antonio, che abitava nello stesso palazzo. Le indagini collegarono la morte dei due bambini a un giro di pedofilia nel quale erano implicati consanguinei e conviventi. Un quadro atroce di degrado mentale, che aveva scosso l’opinione pubblica

Come ha sottolineato in conferenza stampa lo stesso Gelormini, non era la ricostruzione dei fatti quello che a lui interessava, bensì indagare lo smarrimento che può provocare il tradimento degli adulti in un bambino. La protagonista soffre di un disturbo, cosiddetto di disorientamento temporale, che non le permette di avere un rapporto con la realtà, di collocare le persone nel loro ruolo, crede di essere una principessa che viene da un altro pianeta e sogna di poter tornare nello spazio. Non riconosce il suo nome: sua madre si rivolge a lei chiamandola Nancy, ma lei dice di essere Fortuna. Sembra avere dialogo e comprensione solo con Anna e Nicola, amici con cui divide segreti molto difficili da raccontare e uno di loro muore infatti in circostanze non chiare. La famiglia fa seguire Fortuna da una psicologa, sperando riesca a portare a galla i suoi traumi …

La trama, ricca di simbolismi, si snoda in maniera allegorica, non sempre decifrabile, prevalgono i giochi di camera, suoni, colori, svolte narrative improvvise, tanto che lo spettatore potrebbe perdere, come la piccola protagonista, l’orientamento. I dialoghi metaforici non sempre rendono vivo quel tessuto di dolore che il film ha la buona volontà di rappresentare. L’opera traspira onestà, gli attori sono bravi, non solo l’applaudita Valeria Golino, tutti, anche Cristina Magnotti nell’impegnativo ruolo della protagonista, la quale in conferenza stampa ha detto con sincerità di non aver appieno compreso il film, se non dopo averlo visto montato. Ma anche lo spettatore potrebbe avere la medesima perplessità, finché non gli si palesa lo scorrimento dei titoli di coda che ricordano il dramma reale vissuto da Fortuna Loffredo.

FORTUNA” di NICOLANGELO GELORMINI

con

VALERIA GOLINO
PINA TURCO
CRISTINA MAGNOTTI nel ruolo di Fortuna

con GIOVANNI LUDENO
con la partecipazione di 
MARCELLO ROMOLO
con 
LIBERO DE RIENZO nel ruolo di Pietro
ANNA PATIERNO, LUCIANO SALTARELLI, 
DENISE AISLER, LEONARDO RUSSO

Una produzione DAZZLE COMMUNICATION 
con 
INDIGO FILM e con RAI CINEMA

con il sostegno di BANCO BPM
con il patrocinio ufficiale  di 
SAVE THE CHILDREN

Una distribuzione
I WONDER PICTURES 

DAL 27 MAGGIO NELLE SALE


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