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Fnsi e Articolo 21 incontrano il Presidente della Camera, Fico. «Con il precariato non può esserci informazione libera»

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I troppi ostacoli ad una informazione davvero libera, dalle minacce ai giornalisti, al precariato nel settore, alla previsione del carcere per i cronisti, ma anche la riforma della governance Rai, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tanti i temi al centro dell’incontro fra il presidente della Camera, Roberto Fico, e i rappresentanti della Federazione nazionale della Stampa italiana e dell’associazione Articolo 21 nella Giornata mondiale per la libertà di stampa, che l’Unesco a dedicato quest’anno a “L’informazione come bene pubblico”.

«La nostra Costituzione garantisce la libertà di espressione. Ci sono molte proposte che condivido e penso possano essere oggetto di discussione in questa legislatura da parte del Parlamento. Tra le  più importanti, c’è l’abolizione del carcere per i giornalisti», è stata una delle riflessioni del presidente Fico, a margine dell’incontro. «Con il precariato non può esserci libertà dell’informazione», ha anche osservato, per poi soffermarsi sulle minacce ai cronisti «troppo spesso sono lasciati soli», a cui invece «debbono essere vicine istituzioni e Parlamento».

All’appuntamento erano presenti il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il presidente e la portavoce di Articolo21, Paolo Borrometi ed Elisa Marincola. «Non si può parlare di libertà di stampa se non si parla di dignità e diritti sul lavoro», ha rilevato Lorusso, che, ringraziando Fico per la sua «attenzione ai temi dell’informazione», ha evidenziato che il Pnrr «non abbia posto il tema dell’informazione. Ci saremmo aspettati vi fosse e sarebbe un’occasione perduta se in una fase di rilancio del Paese non si rilanciasse anche l’informazione. Se qualcuno pensa che la soluzione di tutto sia trovare dei soldi per finanziare i prepensionamenti dei giornalisti non ha proprio capito nulla».

Sollecitazioni a cui il presidente Fico ha risposto confermando l’attenzione del Parlamento. Come sulla necessità di una riforma della Rai. «Spero che si possa iniziare una discussione sulla riforma della governance del servizio pubblico radiotelevisivo», ha detto, aggiungendo che sull’argomento «deve esserci un serio dibattito su una cultura diversa anche della politica nei confronti della Rai e viceversa». Un confronto, ha proseguito, «che affronti tutte le problematiche e che non può essere scevro da un dibattito culturale perché a volte fatta la legge, trovato l’inganno e l’inganno è la cultura a cui apparteniamo rispetto a queste tematiche».
La politica, ha concluso il Presidente della Camera, «deve fare la sua parte nell’elaborare una legge e fare sempre un passo indietro rispetto all’informazione».

(foto Carlo Passarello)

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