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Fascismo, lettera aperta di Articolo 21 alla ministra Lamorgese

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Gentile Ministra Lamorgese,

le cronache di ieri hanno dato conto di due manifestazioni che si sono svolte a Dongo e a Giulino di Mezzegra, in memoria di Benito Mussolini, nei luoghi in cui 76 anni fa venne ucciso il capo del fascismo. Non ci stupisce che nell’Italia di oggi ci sia chi si dichiari nostalgico della dittatura. Ci ha sorpreso invece apprendere che le manifestazioni – nonostante gli appelli lanciati nei giorni precedenti dall’Anpi e da altre forze democratiche – siano state regolarmente autorizzate dalla Prefettura di Como. Le chiediamo di sapere in base a quali valutazioni delle autorità le due manifestazioni, prevedibilmente apologetiche, abbiano potuto aggirare i divieti che le leggi dello Stato italiano nato dalla lotta di Liberazione hanno fissato con chiarezza già a partire dagli anni Cinquanta.

Riteniamo pericolosa questa equiparazione di fatto tra le ragioni della democrazia  e le ragioni dei nostalgici, tra i valori della Costituzione e l’aperta esaltazione dello sciagurato ventennio fascista. In attesa di una risposta delle istituzioni che sappia dissipare queste ombre, Articolo 21 si rivolge al mondo dell’informazione perché comunque eviti di avallare per parte sua ogni irresponsabile ‘par condicio’.


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