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Domenica 30 maggio 2021 il Dio della Liberazione e della vita: Padre, Figlio e Spirito Santo (Vangelo di Matteo 28, 16-20)

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Domenica 30 maggio nelle comunità cristiane si è riflettuto sul mistero di Dio stesso: Padre, Figlio e Spirito Santo (Vangelo di Matteo 28, 16 – 20). La questione di Dio e della fede in Lui è sempre aperta, soprattutto nell’interrogativo di quale Dio si tratti; la storia infatti dovrebbe istruirci sulle continue strumentalizzazioni di Dio.

C’è un dio in cui non credere: quello lontano, giudice freddo delle debolezze umane, indifferente ai drammi e alle speranze dell’umanità. Il dio che copre il capitalismo, l’accumulo del denaro e dei beni; che legittima l’inimicizia fra persone e popoli, la costruzione e la vendita delle armi, la discriminazione delle persone per le loro diversità; le guerre umanitarie, giuste, sante; il dio autoritario, gerarchico che umilia, castiga, alimenta ricatti e i sensi di colpa. Il dio del facile consenso e delle solennità esteriori; bianco, occidentale, maschilista. Don Andrea Gallo interpellato sul mistero della Trinità rispose che non sapeva dare spiegazioni adeguate ma che per lui era essenziale che Dio sia antifascista. Può sembrare una battuta ma in realtà contiene un messaggio teologico molto importante. Il fascismo è negazione della libertà e democrazia, oppressione, esclusione (leggi razziali del 1938) persecuzione ed eliminazione delle persone più deboli, fragili e diverse, il Dio dell’Esodo, soprattutto di Gesù di Nazareth è una radicale alternativa perché è il Dio della libertà, delle relazioni, dell’attenzione a chi è più debole, fragile, affaticato nella vita; ascolta le grida, i gemiti, i silenzi delle persone impoverite, colpite, oppresse, sfruttate, crocifisse; prende a cuore la loro condizione perché è il Dio della liberazione e della vita, incoraggia, accompagna e sostiene le esigenze di dignità, giustizia e uguaglianza. È presente nei gesti di amore e di concreta prossimità e solidarietà; nelle resistenze, nelle lotte delle comunità dei popoli; nel creato e nelle sue manifestazioni che suscitano contemplazione e chiedono premura e cura.

Un Dio che è padre e madre, fratello, sorella amico di noi donne uomini in cammino nella storia. Non abita nei templi, ma è in cammino con l’umanità; è misericordioso e accoglie ogni persona di qualsiasi provenienza e appartenenza, in qualsiasi condizione esistenziale si trovi. Il Figlio Gesù di Nazareth ce lo ha rivelato con la sua presenza, le sue parole i suoi gesti; ci ha parlato di un Padre suo e nostro e ci ha insegnato a pregarlo insieme come Padre di tutti. Ci ha parlato dello Spirito Santo che anima e sollecita le diversità ad esprimersi e a costruire la convivenza delle differenze; incoraggia, sostiene, cura le ferite, conforta nel cammino; coinvolge nel cercare e soprattutto nel fare la verità. Don Andrea Gallo si è espresso con quella frase proprio perché uomo e prete di fede profonda, di disponibilità completa, coinvolto in mille storie di persone affaticate, colpite, ai margini, convinto che i poveri, gli ultimi, gli scartati diventano l’incontro con il Dio di Gesù di Nazareth; ha camminato nella sua vita con il Vangelo e la Costituzione nel cuore senza fare sconti e compromessi, né permettere a qualcuno di farli. Partigiano di Padre, Figlio e Spirito Santo e dell’umanità.

(Nella foto don Andrea Gallo)


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