Padre Christian Carlassare, neo-eletto vescovo della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan, è rimasto ferito in un attentato nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 aprile. Gli aggressori si sono presentati alla sua porta e dopo averlo picchiato gli hanno sparato quattro proiettili alle gambe. A diffondere le prime notizie la rivista dei missionari comboniani Nigrizia.
Sarebbero già state fermate 24 persone ritenute responsabili dell’attentato.
Una vera e propria gambizzazione, secondo la polizia e altre forze della sicurezza che stanno indagando sull’accaduto nel complesso di cui fa parte la chiesa di Rumbek.
Padre Christian, come preferisce essere chiamato l’alto prelato, non è grave ed è sempre rimasto cosciente.
Ma le ferite sono serie e portano grandi sofferenze.
Secondo quanto si apprende, il vescovo ha telefonato direttamente alla famiglia per informarla e ha chiesto al responsabile dei Missionari Comboniani in Italia di pregare non tanto per lui “ma per la gente di Rumbek che soffre più di me”.
“Era stato accolto con grande gioia dai fedeli di Rumbek lo scorso 16 aprile. Una comunità per lo più a maggioranza dinka, una delle etnie più numerose nel paese e di religione cristiana. Padre Christian è sembrato da subito il benvenuto” ci racconta Mary Jo, una volontaria sud sudanese.
Papa Francesco lo aveva nominato vescovo lo scorso 8 marzo: a 43 anni è il più giovane prelato del mondo a ricoprire questo incarico.
Le prime parole di padre Carlassare sono state per la gente di Rumbek.
”Pregate non tanto per me ma per chi a Rumbek soffre più di me”, il suo appello nel rassicurare sulle sue condizioni.