La mattina del 27 aprile la polizia di Mosca si è presentata nelle case di tre giornalisti russi: Aleksei Korostelyov del canale televisivo indipendente Tv Dozhd, Oleg Ovchareko dell’emittente radiofonica Ekho Moskvy e Aleksandr Rogoz, collaboratore del quotidiano Komsomolskata Pravda.
I tre giornalisti sono stati interrogati circa la loro “partecipazione” alla protesta del 21 aprile in favore di Aleksei Navalny, considerata illegale dalle autorità. Invano, hanno spiegato – mostrando le loro credenziali – di aver seguito la protesta per lavoro, essendovi stati inviati dai loro direttori.
Ora rischiano 30 giorni di carcere o una multa, e se andrà peggio anche la prigione, per “partecipazione a manifestazione non autorizzata”.
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