Chi l’avrebbe mai detto? Nell’anno contrassegnato dalla più grave pandemia conosciuta dai viventi si sono acuite le forme di repressione della libertà di stampa, un po’ ovunque, persino nei luoghi “insospettabili”. Anche per questo, ma non solo, Articolo 21 dedica le settimane che ci separano dal 3 maggio prossimo, Giornata internazionale della Libertà di stampa, ad una riflessione il più possibile allargata, collettiva, condivisa, che passa dal 25 aprile e dai valori della Resistenza e della Liberazione che, probabilmente, incredibilmente sono tornati proprio quest’anno di straordinaria attualità. Il liet motiv è suggerito dagli ultimi accadimenti che hanno riguardato i giornalisti: “Resistenza resistente” applicata alla forza che richiedono questi giorni difficili in cui i giornalisti scoprono di essere stati intercettati senza mai essere stati indagati, ma solo per la “scelta” di qualcuno di andare a scoprire le loro fonti; giorni nei quali gli squadristi da tastiera picchiano forte contro chi racconta verità scomode su un rigurgito di nazifascismo o scoprono che i migranti sono una storia indicibile, spinosa per molti in Europa; gli stessi giorni in cui le telecamere vengono escluse da momenti pubblici dei processi penai, perché altrimenti condizionerebbero l’esito del dibattimento. Il 2 maggio a Trento, la città che ha deciso di ospitare i giornalisti perseguitati nell’Europa del 2021, si parlerà della libertà di espressione possibile nell’Unione Europea in un appuntamento organizzato da Articolo 21 in collaborazione con la Fnsi alla vigilia della Giornata del 3 maggio, quando si terrà una manifestazione in piazza Montecitorio volta a ricordare ai distratti le minacce crescenti che limitano la libertà di informare e di essere informati, o perlomeno cercano di limitarla. L’obiettivo è quello di raccontare oltre che portare in piazza storie di Resistenza e di resistenti. Quelle di Paolo Borrometi, Mimmo Rubio, Marilena Natale, Paolo Berizzi, Sandro Ruotolo, Fabiana Pacella, i genitori di Mario Paciolla e di Andrea Rocchelli, Nancy Porsia, Sergio Scandura, Andrea Palladino. Antonella Napoli, Francesca Mannocchi, la redazione di Report, Riccardo Iacona. Giulia Bosetti, Nello Trocchia, Asmae Dachan, Federica Angeli, Enrico Fierro. E di tutti quelli che “resistono”