80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Nuovi attacchi a Nina Verdelli, la solidarietà di Articolo 21

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A pochi giorni dal 23 aprile, giorno in cui l’anno scorso era stato fissato il decesso del direttore Carlo Verdelli da un profilo anonimo, senza follower né following (creato solo per postare l’intimidazione), la giornalista (e figlia di Carlo) Nina Verdelli viene pesantemente minacciata su Twitter.

È la stessa Nina a denunciare sul social network l’accaduto.

“Purtroppo è ricominciata la solfa dell’anno scorso – scrive Nina Verdelli su Twitter -, quando mi si augurava la morte, a me e al mio bambino. Ecco un motivo in più per approvare il #ddlzan: se fosse legge, sarebbe prevista un’aggravante per misoginia per chiunque osasse definirmi “carogna” o “figlia di troia”, come è appunto scritto nel post offensivo in cui si fa riferimento anche al ddl Zan sull’omofobia.

Da parte nostra, ovviamente a nome di tutta la comunità di Articolo 21, la totale solidarietà a Nina ed al padre Carlo. Ma le parole di vicinanza non bastano più. L’odio e la violenza che si leggono nelle minacce ricevute da Nina sono inaccettabili. L’Articolo 21 della nostra carta costituzionale ha un limite invalicabile: il rispetto delle opinioni altrui. Qui non c’è rispetto, ma solo violenza. E la vicinanza dell’anniversario del 23 aprile, giorno sempre triste per la famiglia Verdelli, ci preoccupa. Chiediamo alle Autorità competenti massima attenzione per le gravi frasi minacciose e ci stringiamo accanto a Nina e Carlo.


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