«Grazie alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, per aver disposto l’invio degli ispettori nella Procura della Repubblica di Trapani. Occorre far luce su una vicenda inquietante e inammissibile. Non basta dire che le intercettazioni saranno distrutte, bisogna chiarire e spiegare perché numerosi giornalisti non indagati per alcun reato sono stati sottoposti a intercettazione, calpestando l’articolo 21 della Costituzione e il diritto alla protezione delle fonti». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, intervenendo all’iniziativa online promossa con l’associazione Articolo21 dopo la pubblicazione della notizia dei cronisti ascoltati dagli inquirenti nell’ambito delle indagini sulle Ong.
«Il diritto alla segretezza delle fonti è riconosciuto come meritevole di tutela dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. La protezione delle fonti è la chiave di volta della libertà di stampa», ha aggiunto Lorusso.
«L’auspicio – ha concluso il segretario generale della Fnsi – è che questa vicenda possa rappresentare un impulso per il Parlamento italiano per rivedere la normativa nel senso di dare più protezione alla libertà di stampa e rimuovere gli ostacoli e i bavagli: occorre non solo garantire la tutela delle fonti, ma anche contrastare le querele bavaglio e abolire la previsione del carcere per i giornalisti. Si tratta di elementi che continuano a rappresentare quello che per la Corte europea è un inaccettabile chilling effect per la libertà di stampa».