Il Manifesto, il 28 aprile 1971 debuttava il quotidiano comunista

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Nato due anni prima come rivista mensile, il giornale compie mezzo secolo e festeggia con una campagna dedicata ai lettori: ‘#ilmanifesto50. Vi sentiamo tutti’, supplementi speciali, uno spot televisivo e uno in radio interpretato da Ascanio Celestini. Iniziative fino a fine anno.

Il 28 aprile 1971 al prezzo di 50 lire usciva il primo numero del quotidiano ‘il manifesto’. «Quattro pagine che da oggi non sono più un’idea ma una realtà esposta al giudizio di tutti», scriveva Luigi Pintor nell’editoriale di presentazione: ‘Un giornale comunista’. A partire dal 25 aprile ‘il manifesto’ festeggia il suo 50esimo compleanno mettendo al centro i suoi lettori e le loro voci. «Per celebrare una comunità ‘dalla parte del torto’ che ha accompagnato, e tante volte sostenuto, il giornale nell’ultimo mezzo secolo», si legge sul sito web del quotidiano, i cui contenuti – per l’occasione – saranno fruibili da chiunque senza limiti di accesso.

Il 28 aprile la festa comincia in edicola con un supplemento speciale di 96 pagine, un grande album che raccoglie il ‘meglio’ degli anni Settanta. Da collezione anche l’edizione del giornale quotidiano con una testata celebrativa e un numero unico di oltre 40 pagine con gli interventi di firme del giornalismo, della cultura e del cinema.

Una linea telefonica dedicata agli auguri dei lettori, uno spot televisivo (per la prima volta nella storia del giornale) e uno spot radiofonico interpretato da Ascanio Celestini completano le prime novità, mentre sono in programma contenuti speciali e iniziative editoriali, sia in formato cartaceo che digitale, fino a fine anno.

«I festeggiamenti per l’anniversario dureranno fino alla fine del 2021, con nuovi album – a maggio gli Anni Ottanta e poi ogni mese a seguire – tanti inserti tematici nel giornale e il redesign completo del sito e di tutte le piattaforme digitali. Infine, verrà lanciato ‘A Voce Scritta’, un nuovo podcast a puntate con letture d’autore (primi interpreti Ascanio Celestini e Alessandra Vanzi) degli editoriali che hanno fatto la storia del manifesto. Per cinquant’anni», conclude la redazione.


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