Il donatore di musica ci insegna la bellezza del ‘dare’

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Il donatore di musica, edizioni Augh!, è il terzo romanzo di Marco Marziali, medico con un forte interesse per la musica, uscito poco prima che arrivasse il Covid che, con le restrizioni che ne sono seguite, ha reso  difficile farlo conoscere.

Dopo La Quarta Ballata e Preludi, Marziali cambia decisamente passo e ordisce una trama coinvolgente fin dalle prime righe, pur restando fedele alla sua cifra discrittore, medico e musicista.

La ricerca’ è uno dei temi centrali: quella strettamente scientifica, quella spirituale, quella filosofica, quella psicoanalitica, quella dei sentimenti e dei legamifamiliari. Marco continua a cercare il padre e finalmente lo ritrova in ogni parte di sé, nei diversi personaggi che vivono nel suo racconto.

In una trama che lascia al lettore indizi da mettere insieme come in un puzzleun flauto, un piccolo libro di filosofia, una partitura siglataMarco, il protagonista, è un dottore che sta elaborando il lutto legato alla chiusura della Fondazione IME, in cui per oltre dieci anni ha curato i suoi piccoli pazienti, in uno scambio che è andato ben oltre l’intervento medico. 

Perennemente in bilico fra razionalità ed emozionalità, senso di smarrimento e passione, Marco è sempre guidato dall’amore per la Musica. Il lettore incontra subito la pianista Hajar, il femminile seducente quella strana forma di dialogo li avvicinava e li allontanava inesorabilmente e poi Francesco, Alberto, Giulio, Martina, Matt, Clara e il ‘Maestro’ in un crescendo che troverà il suo epilogo in un ospedale di Berlino. 

Ma non vogliamo svelare di più. 

Il romanzo porta con sé un messaggio importante che la pandemia ha reso ancora più centrale: la bellezza del ‘dono’, in particolare la donazione di midollo osseo che pure ha risentito della ‘paura del contagio’. 

Il quadro della donazione di midollo osseo, oggi, secondo i dati dell’Admo Lazio desta un certo allarme. A causa della pandemia Covid negli ultimi 12 mesi il numero dei nuovi iscritti nel registro dei donatori ha avuto un calo di oltre il 50%, un’emergenza mai registrata prima. In Italia, in linea con i dati internazionali, dai 43mila del 2019 si è passati infatti ai 20mila del 2020. 

“Non facciamoci fermare dalla pandemia e doniamo senza paura, perché le procedure per l’iscrizione nel registro dei donatori avviene in totale sicurezza” è lappello di Marziali che nel suo romanzo racconta la ‘versatilità’ del dono, partendo dalla esperienza di medico ospedaliero, che ha contribuito a curare e a guarire centinaia di bambini arrivati da tutto il mondo,con protocolli clinici avanzati nel trapianto di midollo osseo. 

E nel suo romanzo si colgono i momenti cruciali che rendono possibile la donazione, momenti di grande emozione e di attesa prima della rinascita. La ricerca di un donatore è densa di difficoltà e solo 1 paziente su 4 – fonte Admo- ha un donatore familiare. Diventa così ‘vitale’ il registro dei donatori, a cui ricorrere per individuare le ‘cellule compatibili’. 

Importanti per un trapianto sono il fattore tempo,perché la malattia insorge in forma acuta nel 60% dei casi, e il numero dei donatori disponibili, dato che la compatibilità tra individui non consanguinei è di 1 ogni 100mila. Con un gesto semplice – un prelievo di sangue o salivare  si procede alla cosiddetta tipizzazione che consente poi di iscriversi nel registro dei donatori.  È possibile per i giovani dai 18 ai 35 anni, con un peso superiore ai 50 kg e che stiano bene in salute; resteranno poi nel registro fino alletà di 50 anni.

La Musica Bach, Chopin, Gluck come sempre nella scrittura di Marziali, ci guida con la sua magia per regalarci alla fine il sogno di un ospedale umano:.Perché nel romanzo cè un donatore di midollo che donaanche musica e in nuce il progetto di aprire le porte alla Musicoterapia, una disciplina che sta via via sempre più affermandosi e di cui Marziali è un convinto sostenitore.

Il libro è dedicato a tutti i pazienti e alle loro famiglie che con il cuore colmo di speranza hanno attraversato il mondo per arrivare fino al Nono Piano della Torre 6 del Policlinico del deserto.

Io so qual è il tuo desiderio, lo vedo dal tuo cuore. È facile, è uno solo. Vuoi soltanto che tuo figlio guarisca. È lo stesso per me. Il tuo è anche il mio desiderio, e con questi versi lautore esalta il valore dellalleanza terapeutica fra medico e familiari: per lui il desiderio di guarire un bambino è lo stesso del genitore.


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