Non sono bastati gli appelli dell’Unione europea che chiedeva a Viktor Orban di consentire a Klubradio di proseguire con le trasmissioni, rispettando così la Carta dei diritti fondamentali che include la libertà di espressione, informazione e di impresa. Non è bastata nemmeno la mobilitazione internazionale, che in pochi mesi ha raccolto circa 400mila dollari in donazioni. Nonostante il ricorso presso la Corte suprema, il Consiglio di Stampa ungherese ha emesso un contratto “temporaneo” a favore di Spirit FM, una piccola emittente religiosa di proprietà del gruppo ATV.
Il delitto di Klubradio sembra essersi così compiuto, l’ultima radio indipendente ungherese finisce nelle nelle mani della Hungarian Faith Church, una setta religiosa proprietaria del gruppo televisivo filogovernativo ATV, di cui il trumpista Sándor Németh è il fondatore.
Secondo il direttore Andras Arato “la decisione di chiudere Klubradio, sebbene prevista, è stata vergognosa e codarda.”
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