Oggi ricorre la Giornata Mondiale della Terra. Dal 1970, la più grande manifestazione ambientale dedicata al Pianeta vuole sensibilizzare tutti sull’importanza della conservazione delle risorse naturali della Terra. Quest’anno però la celebrazione è segnata dalla lezione che ci ha consegnato la pandemia da sars-cov 2: far continuare la vita sulla Terra. È questo l’ulteriore e decisivo movente che anima l’iniziativa di una “Costituzione della Terra”, che è anche il fine che ha dato vita all’Associazione “Costituente Terra”. I lockdown che si sono susseguiti hanno impedito finora lo svolgimento delle iniziative in presenza che erano state previste, a cominciare da quelle della Scuola, ma non hanno impedito né l’attività dei siti www.costituenteterra.it e http://labibliotecadialessandria.costituenteterra.it/ , né il varo della collana “Materiali per una Costituzione della Terra” (Giappichelli Editore) di cui è uscito il primo titolo “Perché una Costituzione della Terra?” di Luigi Ferrajoli.
Nello stesso tempo è stato predisposto un progetto di Costituzione della Terra, che a cura dello stesso Ferrajoli sarà presentato nell’Assemblea di “Costituente Terra” convocata per sabato 8 maggio. La pandemia, concentrando su di sé tutta la cura del mondo, ha distolto l’attenzione da altre urgenze già presenti prima di essa e da questa aggravate. Basti pensare all’innalzamento delle acque atteso in conseguenza della crisi climatica quando, come dice un documento “People and Oceans” delle Nazioni Unite, circa 145 milioni di persone vivono entro un metro sopra l’attuale livello del mare e quasi due terzi delle città del mondo, con una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti, si trovano in aree soggette al rischio di innalzamento di tale livello, mentre quasi il 40% della popolazione mondiale vive entro 100 km da una costa. E basta pensare al solo problema dello smaltimento delle acque contaminate dalle centrali nucleari sinistrate, come quella di Fukushima, per non parlare delle bombe atomiche, che diventeranno inoffensive solo fra 24.000 o addirittura milioni di anni, per comprendere la portata delle questioni da affrontare ormai tutti insieme.
Intanto in piena pandemia mentre lasciava attoniti lo spettacolo di un gran numero di vittime ogni giorno inumate in forme collettive nel sud del Brasile come nel nord dell’Italia, si dava lo scandalo, come lo definiva il Papa nel suo messaggio pasquale, del rincrudirsi delle guerre e diffondersi delle armi nel confermato esercizio della lotta di tutti contro tutti; e mentre la ragione suggeriva l’immediata mondializzazione dei vaccini, enormi profitti derivanti dai loro brevetti e dall’esplodere delle tecnologie informatiche venivano spartiti nell’indiscussa obbedienza alla sovranità dei mercati.
La lezione sta nel fatto che senza una rivoluzione del sistema di governo e una conversione della maggioranza dei cuori tali sfide letali alla sopravvivenza del mondo e alla continuità della storia non possono essere affrontate.
Questa è la posta in gioco della “Costituzione della Terra”.
Il lavoro per giungere alla promulgazione di una Carta della Terra da parte dell’ONU impegnerà gli attivisti per i prossimi mesi o anche anni. È evidente che si tratterà di una Costituzione ben altra rispetto a quelle conosciute, che finora non hanno dovuto né istituire un demanio planetario, né una fiscalità mondiale, né mettere fuori commercio beni illeciti, né abolire eserciti e armi. Però tutti siamo invitati a farcene costituenti.
Eccone l’incipit:
“Noi, popoli della Terra, che nel corso delle ultime generazioni abbiamo accumulato armi micidiali in grado di distruggere più volte l’umanità, abbiamo devastato l’ambiente naturale e messo in pericolo, con le nostre attività produttive, l’abitabilità del nostro pianeta, consapevoli della catastrofe ecologica che incombe sulla Terra, del nesso che lega la sopravvivenza dell’umanità e la salvaguardia del pianeta e del rischio che, a causa delle nostre aggressioni alla natura, il genere umano, per la prima volta nella storia, possa avviarsi all’estinzione; decisi a salvare la Terra e le generazioni future dai flagelli dello sviluppo insostenibile, delle guerre, dei dispotismi, della crescita della povertà e della fame, che hanno già provocato devastazioni irreversibili al nostro ambiente naturale, milioni di morti ogni anno, lesioni gravissime della dignità delle persone e un’infinità di indicibili privazioni e sofferenze; decisi a vivere insieme, nessuno escluso, in pace, senza armi d’offesa, senza fame omicida né sete né essere separati da muri ostili; decisi a garantire un futuro alla specie umana e alle altre specie viventi, a realizzare l’uguaglianza nei diritti fondamentali e la solidarietà tra tutti gli esseri umani e ad assicurare loro le garanzie della vita, della dignità, delle libertà, della salute, dell’istruzione e dei minimi vitali, promuoviamo un processo costituente della Federazione della Terra, aperto all’adesione di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e finalizzato alla stipulazione di questo patto di convivenza pacifica e di mutuo aiuto.”