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Durigon minaccia dieci querele, Fnsi e Sugc: “Al fianco dei giornalisti di Fanpage”. La “prova” della mancata riforma

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La solidarietà del sindacato ai colleghi e al direttore Piccinini. «Le denunce annunciate dopo l’inchiesta ‘Follow the money’ sono la rappresentazione plastica del perché la politica non voglia mettere mano a una legge che limiti l’utilizzo di questo strumento per mettere a tacere i giornali».

«Le dieci querele annunciate da Claudio Durigon dopo l’inchiesta di Fanpage “Follow the money” sono la rappresentazione plastica di come le denunce bavaglio siano uno strumento per mettere a tacere i giornali e perché la politica non voglia mettere mano a una legge che limiti l’utilizzo di questo strumento. La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania sono al fianco dei colleghi di Fanpage, che in un video hanno mostrato il dirigente della Lega mentre dice che il “generale della Finanza” che indaga sui fondi sospetti della Lega “lo abbiamo messo noi”. Affermazioni gravissime sulle quali dovrebbe dare ampie spiegazioni ai cittadini invece di minacciare liti in Tribunale». È quanto rilevano Fnsi e Sugc in una nota congiunta.

«Abbiamo sempre apprezzato il coraggioso lavoro di inchiesta svolto dai colleghi di Fanpage, che siamo pronti ad affiancare in tutte le sedi. Ai cronisti del giornale online e a Francesco Piccinini, che proprio oggi lascia la direzione, va la nostra solidarietà e l’invito a non fare un passo indietro nel loro lavoro di indagine e di denuncia», conclude il sindacato.


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