«Le intercettazioni delle conversazioni di numerosi cronisti da parte della Procura di Locri, oltre che da quella di Trapani, così come riportato dal quotidiano “Domani”, rendono ancora più inquietante una vicenda indegna di un Paese civile. Il fatto che, a differenza di quanto emerso a Trapani, in questi casi si tratti di conversazioni con persone indagate, sempre nell’ambito di inchieste sul fenomeno migratorio, è del tutto irrilevante. È inaccettabile, infatti, che siano state trascritte conversazioni che la stessa polizia giudiziaria riteneva di nessuna importanza». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Ancora una volta – aggiunge – si attenta al diritto alla riservatezza delle fonti del giornalista, presupposto indispensabile per l’esercizio corretto del diritto di cronaca e per il soddisfacimento del diritto dei cittadini ad essere informati. L’auspicio è che la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, come già avvenuto per il caso della Procura di Trapani, faccia chiarezza sull’accaduto e prenda in considerazione l’adozione di misure di tutela della libertà di stampa e dell’articolo 21 della Costituzione».