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Archiviazione caso Maresciallo Alberto Dettori. Ma la battaglia per la giustizia continua

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La famiglia di Mario Alberto Dettori e l’Associazione Antimafie RITA ATRIA, prendono atto dell’ordinanza di archiviazione emessa del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Grosseto.

Nel dicembre del 2016 veniva richiesta la riapertura delle indagini sulla morte del Maresciallo Dettori radarista e, come scrive il Giudice, “verosimilmente testimone diretto dei fatti che portarono all’abbattimento del DC9 Itavia“ di quanto accaduto nei cieli di Ustica il 27 giugno 1980.

Ed invero erano tanti troppi i vuoti investigativi relativi alle indagini su quel “suicidio” al quale i familiari e l’Associazione Antimafie RITA ATRIA non hanno mai creduto.

Il Pubblico Ministero accolse l’istanza di riapertura del processo relativo alla morte di Dettori e dopo anni di indagine ha presentato richiesta di archiviazione, opposta dal Legale della famiglia, oggi accolta dal Giudice.

Pur nel rispetto della Magistratura, l’Associazione Antimafie RITA ATRIA e la famiglia Dettori non possono esimersi dal compiere delle riflessioni ricavabili dalla lettura degli atti. Riteniamo che la delega delle indagini ai Carabinieri sia stata quantomeno inopportuna in considerazione del fatto che la prima anomalia di questa vicenda era ascrivibile proprio all’Arma dei Carabinieri. Una anomalia consistente nella redazione di un atto denunciato e ribadito come falso. Spiace constatare che il GIP abbia accolto le risultanze investigative del Pubblico Ministero senza una sua propria e autonoma valutazione. In alcun modo sono state evidenziate, men che mai valutate e liquidate come “superflue“ le nuove investigazioni richieste dal nostro Legale Goffredo D’Antona che erano precise dirette e circostanziate.

Ed invero, sempre dagli atti processuali, può evincersi che più soggetti di questa vicenda (non solo i familiari del Dettori) hanno disconosciuto atti fondamentali a loro firma o che li indicavano presenti sui luoghi del ritrovamento del corpo. Emerge pure il paradosso che il corpo del Dettori sarebbe stato trovato da più persone in momenti diversi. Una casualità che non viene adeguatamente chiarita e che lascia forti dubbi, ovviamente.

La famiglia Dettori e l’Associazione Antimafie RITA ATRIA continueranno, nonostante tutto e soprattutto alla luce dei nuovi atti processuali, a sostenere il non suicido del Maresciallo Dettori.

Continueremo questa battaglia, in tutte le sedi, per la ricerca non della Verità perché questa appare evidente a chi non ha paura di vederla, ma per la Giustizia. L’associazione Antimafie RITA ATRIA e la famiglia Dettori ringraziano chi è stato sempre a loro fianco in questa loro battaglia ed il loro Avvocato Goffredo D’Antona.

Associazione Antimafie Rita Atria

Famiglia Dettori


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