A Bagnoli una girandola di fuochi d’artificio

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Le Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, fondate dall’avv.Marotta, Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hanno a cuore un sito di importanza paesaggistica eccezionale: Bagnoli in Napoli.
Si usa dire che le idee camminano sulle gambe degli uomini. Occorrono quindi tre elementi: le gambe, le idee e gli uomini.
Parliamo di idee. La parola idea la usò Democrito, poi Platone indicando verità eterne, ed ancora Aristotele, poi Cartesio, Kant, Hegel , tra i grandi del pensiero.
Oggi c’è chi afferma: “hai detto tante sciocchezze da non averne idea” o “ho una mezza idea” e poi c’è chi sostiene un’ idea bislacca e via dicendo. Insomma dalle idee che appartengono ad un sistema filosofico alla banalità dell’idea di chi , in realtà, presenta l’idea sua per interessi personali.

Bagnoli, sempre attuale e paesaggio celebrato , è diventato un campo libero dove esercitarsi per dire la propria. Una delle grandi opportunità di sviluppo del sud Europa sembra considerata la palestra di quanti devono mantenere viva l’idea di Bagnoli per sopravvivere , per affermare una presenza, per motivare interventi, per gareggiare a chi la spara più grossa. Tutti hanno un’idea fissa che si annuncia in conclusione anche di sgangherati interventi: chiedere soldi, molti soldi, prima in lire, ora in euro. Denominatore comune: soldi anche in assenza di progetti approvati dalle Autorità competenti, secondo le procedure di legge.
Non sanno che cosa fare di Bagnoli da quando dall’ultimo secolo dello scorso millennio, nel 1992 fu chiusa l’Italsider. In quello stabilimento lavoravano 8.000 operai. L’area interessata è di 2.000.000 di metri quadrati, in attesa di riqualificazione. Non esiste un progetto definito.
Sanno che fare della banca Bagnoli, che è oggi una sorta di bancomat , una vacca che produce latte sull’arenile , una gallina che depone uova di metallo nobile, quasi un’assicurazione sulla vita per i petenti soldi.

La Corte dei Conti stima nel 2020 che Bagnoli ha drenato 900 milioni di euro con risultati peggiorativi. Interessante leggere la relazione dei magistrati amministrativi sullo stato dei finanziamenti per l’area.
Ed allora c’è chi vuole passeggiare a Bagnoli sulla colmata in mare che deturpa la linea di costa, chi vuole rendere la passeggiata più piacevole, chi vuole fare il bagno e chi no, chi immagina alberghi e chi parchi, giardini e tartarughe, mentre altri auspicano esperti e approfondimenti. Non mancano lo speculatore palazzinaro in agguato , il criminale che di notte versa rifiuti pericolosi mentre altri cercano di disegnare carriere politiche e burocratiche e posti di lavoro comunque.
Esistono i democratici dell’ultima ora, e sono quelli che si appellano al popolo di Bagnoli, a comitati vari o alla popolazione di Napoli per avere solidarietà su progetti improvvisati, dimenticando che del popolo non se ne sono quasi mai presa cura e che parliamo di un patrimonio dell’Umanità, di un sito di interesse nazionale. Infatti siamo a questo punto. Un punto fermo che indica incapacità, insieme a discutibili comportamenti e a fallimenti di società che anzitutto avrebbero dovuto bonificare la zona in modo economico ed appropriato.
Non difettano gli uomini non di scienza che invocano la scienza e sanno di inquinamento, di rifiuti, di ambiente e si interrogano , con la testa tra le mani , sulla destinazione dei residui della colmata , sulle spese da sostenere e si mostrano preoccupati per tutto , tranne che delle loro convinzioni gettate come amo…e sempre per il bene del Paese, del popolo da loro ignorato e sconosciuto, e quindi propongono loro stessi per infilarsi in spazi individuati ad usum Delphini.

Meravigliano i Commissari di Governo per attuare la legge 582 che non sono convinti di quella legge e restano e non si dimettono prima di mostrare le strane idee. E qui c’è da considerare i piedi e gli uomini, visto che le loro idee negano l’idea di fondo.
Molto gira intorno alla colmata che è semplicemente un camminamento che va rimosso, secondo la legge 582 del 18 Novembre 1996 , che vide il sen. Giovanni Lubrano impegnato ed il mio capogruppo al Senato Edo Ronchi soggetto attivo che si consultava con i componenti più avveduti del Parlamento.
Ieri pomeriggio un più che noto napoletano , da tempo a Roma, in lingua napoletana mi diceva che idee non ce ne sono e che “vogliono fare un luna park’, cioè un’espressione che mostra il suo pessimismo sul futuro di Bagnoli.
Mi permetto, non volendo scrivere di Bagnoli per alimentare dibattiti senza ancoraggio alcuno, di proporre , a chi pensa di non ottemperare alla legge, di assumere una iniziativa chiara, alla luce del sole e, per esempio, costituire un Comitato per abrogare, modificare, emendare la 582.
In tal modo alcuni personaggi e gruppi vari smetteranno di giocare sul futuro di Bagnoli che è nella Città di Napoli. Una volta costituito questo comitato di esperti ci si rivolge alle forze politiche in Parlamento perché il Legislatore possa intervenire. Se il richiedente è uomo delle Istituzioni nominato per realizzare le disposizioni stabilite è più che evidente che deve dimettersi perché non si giocano più parti in commedia.

In tal modo dopo 25 anni dal 1996 si saprà qualcosa del futuro della colmata, che non conosce il proprio destino e che finalmente troverà pace insieme a Bagnoli e agli opinionisti. Meglio le colombe della pace che gli avvoltoi, uccelli rapaci.
Per legge la colmata va rimossa subito. Le Assise rispettano la legge. Per ottenere un altro risultato, che potrà statuire nuove risoluzioni , si dovrà cambiare la legge, che , se ci sarà, sarà rispettata dalle Assise. Sappiamo di essere in uno Stato di diritto.

° l’autore è coordinatore delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia fondate dall’avvocato Gerardo Marotta – già Senatore –


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