Con una diretta Facebook insieme a esponenti del giornalismo internazionale, VNY ricorda la liberazione dal nazi-fascismo discutendo di libertà di stampa
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Il 25 aprile in Italia si celebra il 76° anniversario della liberazione dal regime nazifascista e negli Stati Uniti, un gruppo di giornalisti solleva i calici per brindare all’ottavo compleanno de La Voce di New York. Due ricorrenze che in comune hanno l’amore sconfinato per la libertà.
Lo dice il nome, nel primo caso, “Festa della liberazione”, e lo si legge nello slogan della VNY: “Liberty meets beauty”. Insomma, una parola chiave attorno cui gravitano le attenzioni e gli obiettivi di giornate distanti come spazio, ma vicine come ideali. Non è certo un caso che La Voce di New York, giornale in italiano protetto dal Primo Emendamento della Costituzione USA, sia stata fondata proprio il 25 aprile da Stefano Vaccara, che ancora oggi ne è il Direttore.
Nel corso degli anni, la Voce ha sempre festeggiato il 25 aprile organizzando un evento in presenza, ma stavolta, come già successo nel 2020, la situazione pandemica non permette di riproporre una soluzione simile. Così, la redazione ha deciso di organizzare una diretta Facebook, a cui si potrà assistere domenica alle ore 2 pm di New York (le 20 in Italia) e durante la quale si parlerà dello stato della libertà d’informazione e d’espressione in Italia, negli Stati Uniti e nel mondo.
Tanti gli esponenti del giornalismo italiano e internazionale. Moderati dal Direttore Stefano Vaccara, interverranno:
- Federica Angeli, cronista di cronaca nera e giudiziaria per La Repubblica, che per le sue inchieste sulla mafia romana e in particolare quella attiva a Ostia, vive sotto scorta dal luglio del 2013.
- Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italia, direttore LaSpia.it, Presidente di Articolo 21. Per le sue inchieste sulla mafia in Sicilia vive sotto scorta.
- Antonio Di Bella, corrispondente RAI dagli Stati Uniti, Tg3 e Rai News 24, già direttore di Rai 3 e Tg 3. È stato testimone diretto dell’aggressione a Capitol Hill, con i manifestanti che aggredendolo gli hanno impedito di terminare il suo servizio.
- Tiziana Ferrario, columnist de La Voce di New York, giornalista e conduttrice, è stata inviata di guerra per la RAI in paesi come l’Afghanistan e ha documentato le gravi situazioni umanitarie in Medio Oriente, Iraq, Sud Est Asiatico e Africa.
- Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), il sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani.
- Massimo Jaus, cronista politico de La Voce di New York, da cinquant’anni giornalista negli Stati Uniti. Ha ricoperto la carica di vice direttore di America Oggi, di cui è stato tra i fondatori, e corrispondente dagli USA de Il Mattino.
- Giampaolo Pioli, corrispondente dagli USA di Quotidiano Nazionale e Presidente di VNY Media Corp.
- Mario Platero, editorialista di Repubblica, già capo della redazione statunitense del Il Sole 24 Ore e collaboratore de La Voce di New York, ha lanciato un’agenzia giornalistica, condotto in Radio America24 e oggi dirige importanti fondazioni dedite alla cultura e all’economia italiana.
- Sebastian Rotella, firma di punta del giornale online ProPublica, che da ormai 10 anni indica il futuro del giornalismo d’inchiesta. È stato corrispondente dall’estero del Los Angeles Times; autore di numerosi saggi e romanzi.