L’astronauta italiano perduto da anni nel cosmo, senza poter comunicare con Houston per dire che ha un problema, l’altra sera, improvvisamente ha visto accendersi il computer di bordo e comparire sul display la prima serata del festival di Sanremo. Naturalmente l’ha guardata tutta e ha scoperto che non doveva essere da molto che girava a vuoto in orbita. Si, i cantanti erano diversi ma c’era anche Loredana Bertè che lui ammirava prima di fare l’astronauta.
Molti i giovani e fra quelli c’era un nome che non gli è nuovo: Achille Lauro. Ma non era il sindaco di Napoli che ad ogni elezione regalava ai suoi malfidati elettori la scarpa destra con la promessa della sinistra in caso di vittoria? E non c’era anche una nave che si chiamava proprio così, Achille Lauro, che fu dirottata dai terroristi arabi e che per poco non ci trascinò in guerra con gli Stati Uniti? L’Achille Lauro che canta deve essere il figlio, anche se non gli rassomiglia.
Sono passati degli anni ma il festival di Sanremo è sempre lo stesso, deve aver pensato l’anziano astronauta, che ha riconosciuto nella prima serata alcuni stereotipi dei suoi tempi: ad una bella e giovane cantante la già audace scollatura ha fatto lo scherzo (voluto?) di aprirsi ancora di più, per la disperazione del cameraman che la inquadrava e per la gioia dei fotografi dietro le quinte. Era già successo prima che lui facesse l’astronauta a Patty Smith con una spallina che si ruppe sul più bello e la cantante passò alla storia.
Poi c’era un ospite importante, doveva essere un calciatore anche se sembrava più un domatore di tigri di un circo di provincia, ma duettava con i due presentatori (ai miei tempi ce n’era uno solo e duettava con una bella ragazza). Comunque, tanti applausi a tutti, ma da dove venivano quegli applausi se il presentatore con il nasone ripeteva ad ogni piè sospinto che “purtroppo non abbiamo il pubblico in sala…” Cosa sarà successo al pubblico? si chiede l’astronauta che non sa nulla del covid 19 e delle sue conseguenze. Forse sarà rimasto a casa per guardare un altro programma alla tv. Curioso, però, perché il Festival di Sanremo è sempre stato un programma molto seguito, anzi il più seguito in assoluto.
Tant’è vero che le televisioni concorrenti nei giorni di Sanremo mandano in onda programmi di scarsa qualità, come riempitivo di una serata contro la quale è inutile competere. E anche stavolta la tradizione è stata rispettata: a tarda notte quando arrivano i dati relativi all’ascolto si ha la conferma: milioni e milioni di telespettatori inchiodati davanti al piccolo schermo a bearsi delle canzoni, dei cantanti e dello show. Che visto dallo spazio appare ancora più bello. Parola di astronauta perduto nel cosmo.