Mi chiamo Cristina Angelo,
sono la mamma di Giovanni Biondo.
Ho perso mio figlio il 7 Gennaio 2020,aveva soli 21 anni.
Ancora oggi faccio fatica a vivere senza di lui, sono un’ orfana di figlio.
Sopravvivo a questo dolore.
Un dolore che ti distrugge, ti lacera, ti annienta.
Ma dietro a tutto questo c’è un dolore più grande, la paura che mio figlio Giovanni venga dimenticato da tutti.
Vengono chiamati ipocritamente morte bianche, ma di bianco non hanno proprio nulla.
Dico questo, perché quando si muore per incidente sul lavoro, c’e’ sempre un responsabile.
Oltre un anno fa, ho gridato il mio dolore in una lettera, che è stata ascoltata solo in quel momento, poi i riflettori sulla morte di Giovanni si sono spenti.
Vi siete mai chiesti cosa succede dopo?
Tutto si ferma, tutto viene archiviato.
Ma non il dolore, non la voglia di giustizia.
La morte di un figlio non può essere un numero, non lo è.
Bisogna dare giustizia a lui, e a tutti quelli che muoiono sui luoghi di lavoro.
Il 6 di aprile 2021, inizierà il processo, per dare un nome al colpevole della morte di mio figlio.
Lotterò per questo, lotterò affinché qualcosa cambi.
Non possono restare solo dei numeri, loro erano delle persone, hanno tutto il diritto di avere giustizia.
Per noi che sopravviviamo, rimane solo quel dolore innaturale, quel dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare.
Cristina Angelo
p.s. Grazie a Marco Bazzoni per averci segnalato la lettera