La scuola sarà il mezzo attraverso cui potrà essere sconfitto l’antisemitismo. Ne è convinta Ruth Dureghello Presidente della Comunità ebraica di Roma. Continuano ad intensificarsi gli episodi oltraggiosi verso la memoria della Shoah, come nei giorni scorsi a Cogoleto dove i rappresentanti di minoranza della destra il 27 gennaio, giorno della memoria, hanno fatto il saluto fascista durante una votazione in consiglio comunale. Ma a preoccupare la Presidente Dureghello non è soltanto il ripetersi di gesti sconsiderati, quanto i messaggi di approvazione che subito sono arrivati dai social a difesa degli autori. Sono stati, infatti, migliaia i messaggi veicolati dalle principali piattaforme di solidarietà ai tre consiglieri che nel frattempo sono stati denunciati per violazione della legge Mancino.
Secondo una ricerca di Euromedia Research l’1,3 per cento degli italiani pensa che la deportazione ed il genocidio degli ebrei nei campi di sterminio sia una leggenda inventata, un dato che deve far riflettere, ha affermato la Dureghello in un’intervista all’agenzia Italpress, sconvolgente, perché addebitabile all’ignoranza ed all’indifferenza. “Una componente importante dell’antisemitismo di oggi e’ il sommerso – spiega – ovvero tutti quegli episodi che accadono sotto gli occhi indifferenti di troppe persone”. Principali responsabili i social network che alimentano ignoranza e pregiudizio, dove la mancanza di filtri spesso da spazio a teorie complottiste e fake news che trovano, nel nostro paese, platee sempre più importanti.
“ Molti degli episodi di antisemitismo derivano proprio dalla tendenza dei ragazzi di formarsi piu’ in rete che a scuola – afferma Ruth Dureghello – come conseguenza dell’assenza di filtri e di controlli sui contenuti online: Sempre piu’ frequentemente i giovani si relazionano tra di loro con epiteti offensivi e pieni di pregiudizio. All’emulazione di cio’ che si vede in rete sono attribuibili molti episodi ed atteggiamenti pericolosi, a fianco dei ben noti gesti che scaturiscono dall’ignoranza: dall’uso del nome di Anna Frank, non conoscendone la storia, con l’obiettivo di offendere; il mostrare il braccio teso come gesto abituale, arrivando allo sradicamento delle pietre d’inciampo”.
Per questo è fondamentale la scuola per creare un argine a qualcosa che non può essere banalizzato o ridotto al solo ricordo. “L’antisemitismo e l’odio possono essere arginati prima di tutto facendo ricorso ai valori in cui ci riconosciamo come societa’ – continua – in questo senso l’educazione, tanto a casa quanto nelle scuole, riveste un ruolo di primo piano, e deve essere accompagnata dall’azione delle istituzioni per una condanna ferma e decisa degli episodi di antisemitismo”.
“Un’azione – conclude Ruth Dureghello – che deve procedere senza ambiguita’ e strumentalizzazioni, facendo ricorso alle leggi di cui ci siamo dotati e prevedendo nuove disposizioni efficaci nell’arginare l’odio in rete, che ad oggi rappresenta il piu’ imponente e pericoloso veicolo di trasmissione di odio e pregiudizi”.