Si è celebrata questa mattina, dinnanzi al Tribunale di Roma, l’udienza per decidere sulla richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero nell’ambito del procedimento a carico dei giornalisti Fabiana Pacella e Stefano Elli, per l’ipotesi di diffamazione relativa all’articolo dal titolo “Terra d’Otranto, la Bcc del credito malato”, pubblicato su Il Sole 24 Ore il 30 aprile 2016.
A carico dei due cronisti una citazione diretta a giudizio senza udienza preliminare, a Lecce Poi lo spostamento del processo a Roma. Il procedimento, originato da una denuncia-querela depositata il 20 maggio 2016 presso la Procura della Repubblica di Lecce da parte di Flavio Ciurlia, all’epoca presidente del consiglio di amministrazione della BCC Terra d’Otranto, era stato trasferito a Roma a fine 2018 a seguito della sentenza di incompetenza territoriale emessa dal Tribunale del capoluogo salentino.
All’esito della discussione odierna in camera di consiglio, il giudice per le indagini preliminari di Roma ha rigettato l’opposizione del querelante e ha archiviato il procedimento a carico dei due giornalisti ritenendo infondata la notizia di reato. Dichiarazione di Giuseppe Fornari, avvocato di Pacella: “Sono molto felice per il risultato raggiunto – ha detto Giuseppe Fornari, legale della giornalista Pacella – ma non considero quella di oggi una “vittoria”, si tratta piuttosto del riconoscimento del corretto operato di Fabiana Pacella, persona perbene e giornalista attenta e scrupolosa. Fabiana, come tanti altri giornalisti seri, è spesso chiamata a dover difendere anche in Tribunale il proprio lavoro libero e coraggioso, ma questo non ha mai scalfito e condizionato il suo impegno per un giornalismo con la schiena dritta, sempre rispettoso dei diritti e dei doveri imposti alla sua preziosa professione. Il provvedimento di oggi ne è una piacevole conferma”.
A Fabiana le congratulazioni dell’associazione Articolo 21 di cui è portavoce per la Puglia. L’esito del procedimento è un tassello che si aggiunge alla battaglia contro le querele temerarie nonché la prova della necessità di riformare la legge esistente.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21