Proteste contro il Cremlino. Condannato direttore Mediazona per un twitt

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Con una sentenza che ha dell’incredibile, il tribunale del distretto di Tverskoy, a Mosca, ha condannato a 25 giorni  di carcere il direttore della testata Mediazona per aver ritwittato un Twitt che faceva riferimento a una protesta contro il Cremlino. Infatti risalgono al 30 gennaio, quando Smirnov era stato arrestato davanti alla porta di casa dopo che era uscito insieme al figlio ed aveva dovuto trascorrere molte ore in carcere prima di essere rilasciato in attesa di processo. È stato accusato infatti di avere ripetutamente violato le norme sullo svolgimento di eventi pubblici per un Twitt del 20 gennaio e che conteneva l’ora e la data di una manifestazione in favore di Alexey Navalny, che si sarebbe tenuta il 23. Il retwitt, hanno spiegato i giornalisti di Mediazona, non conteneva alcun incitamento a partecipare alla protesta, e nemmeno la location della manifestazione. Ma tanto è bastato perché il giornalista fosse accusato di “aver chiamato un numero indefinito di persone a partecipare a una manifestazione non autorizzata “ . Il risultato è stato un processo e una sentenza assurda, emessa due giorni fa, a 25 giorni di reclusione .
La Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha definito la sentenza non soltanto eccessiva, ma perfino ridicola. Venticinque giorni in carcere per un re-twitt sono un sintomo significativo del clima di repressione e di offensiva nei confronti dei media che si è venuto a creare in Russia e anche di quanto l’establishment al potere si senta oggi sotto scacco. È chiaro l’intento di imbavagliare ogni voce indipendente. Più di trenta testate, malgrado questo, hanno fatto che espresso la loro solidarietà a Smirnov.


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