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La piazza delle tre culture. Per il vero dialogo culturale interreligioso

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In occasione della “Giornata mondiale della Fratellanza Umana” l’Emiro di Abu Dhabi ha presentato il progetto della “Casa delle Religioni abramitiche”, area dove trovano posto contestualmente: una Sinagoga, una Chiesa ed una Moschea, sarà l’emblema della volontà di dialogo interreligioso che muove l’Emiro. Se Pio Baldelli e il suo “discepolo” Umberto Eco avessero potuto dare un giudizio sul progetto, avrebbero colto certamente l’evidenza del “segno” che resterà sul territorio dell’emirato: una inevitabile contrapposizione fisica tra degli edifici che sembrano, tra l’altro, tre solidissimi bunker, che appaiono come pronti a lanciare invettive (o altro). La monocrazia ha il pregio della rapidità di scelta ed esecuzione (due anni), ma spesso la volontà di potere trasuda anche nelle migliori intenzioni.

Da oltre venti anni ho un sogno da realizzare, al centro del mediterraneo, nella mia città: la Piazza delle Tre Culture. Oltre ai tre edifici di culto, come ad Abu Dhabi, il progetto prevede la realizzazione di tre istituti di cultura. Il succo del progetto è: “il culto senza cultura diventa fondamentalismo”. Perché se il dialogo interreligioso non avviene come manifestazione del rispetto delle tre culture, non avrà mai successo. Inoltre il progetto è “povero” e quasi modesto, prevedendo il recupero di edifici di un’area abbandonata delle ferrovie. In particolare la soluzione architettonica prevede l’abbraccio tra le tre religioni in un plesso semicircolare, contrapponendo simmetricamente e circolarmente gli edifici di culto a quelli di cultura. Prendendo a modello il colonnato del Bernini.

Oltre che per vanità personale, scrivo questo articolo per lanciare questo “messaggio nella bottiglia” nel mare della storia. Con la speranza che il progetto diventi “geografia”.


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