“Mettiamo in campo iniziative per la Bielorussia e per i nostri colleghi giornalisti Bielorussi che stanno per a affrontare processi in cui rischiano condanne a molti anni di carcere, esprimiamo solidarietà in ogni occasione possibile, inviamo email alle ambasciate Bielorusse nei vari Paesi europei”: è questo l’appello che lanciano la Federazione Europea dei giornalisti (Efj) e la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), a pochi giorni dall’inizio delle prime udienze. Il popolo Bielorusso continua a lottare per i diritti e le libertà e con lui i numerosi giornalisti ai quali il regime dittatoriale di Alexandr Lukashenko sta cercando di imporre il suo bavaglio. In seguito alle elezioni truffa che hanno riconfermato il dittatore lo scorso luglio, la gente è scesa in piazza e le proteste non si sono mai fermate. Ma occorre che l’attenzione internazionale non cali. E ora i giornalisti Bielorussi hanno bisogno che i loro colleghi in tutta Europa facciano sentire la loro voce.
Tra qualche giorno, il 9 febbraio, Catarina Andreevna e Darja Chulcova , redattrici dell’emittente Belsat, saranno processate : sono due degli 11 giornalisti imprigionati in Bielorussia, come ha ricordato la BAJ, associazione dei giornalisti Bielorussi. Andreevna e Chulcova sono dietro le sbarre dal 15 novembre 2020.
Sono state arrestate perché avevano trasmesso in diretta un intervento violento della polizia per disperdere i dimostranti durante le proteste di Minsk. I giornalisti che hanno svolto il loro lavoro di copertura degli eventi, oggi sono accusati di avere preso parte attiva alle manifestazioni e perfino di essere stati a capo di “azioni di gruppo che hanno gravemente turbato l’ordine pubblico “. Le due colleghe rischiano fino a tre anni di carcere.
La BAJ ricorda anche che nel 2020 ci sono stati 477 arresti di giornalisti, molti dei quali sono rimasti in carcere diversi giorni prima di essere rilasciati, 62 hanno subito violenze , 50 testate hanno subito chiusure e complessivamente i giornalisti hanno trascorso 1.200 ore in galera. Questa azione repressiva si è intensificata nel 2021, dall’inizio del quale, sempre secondo il sindacato, 9 giornalisti e operatori dei media sono stati incriminati e ora dovranno affrontare processi rischiando pesanti condanne, come ha spiegato il presidente della BAJ, Andrei Bastunes.
Da qui l’appello di EFJ E IFJ, insieme al sindacato bielorusso, affinché i giornalisti di tutta Europa si mobilitino in vista dei processi. Iniziative saranno annunciate anche da Articolo 21 sono, che tra l’altro ha stretti legami molto forti con l’Associazione dei Bielorussi in Italia (coordinata da Ekaterina Ziuziuk, neo presidente Articolo21 Friuli Venezia Giulia, ndr).
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