BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

E(U)xplotation. Il caporalato: una questione meridionale. Italia, Spagna, Grecia

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Mercoledì 24 febbraio. ore18:30. Live sulla pagina Facebook @Terra.aps
INTERVENGONO
• Fabio Ciconte, Direttore di Terra!
• Apostolis Fotiadis, giornalista e ricercatore in collegamento da Atene
• Mariangela Paone, giornalista in collegamento da Madrid
• Gervasio Ungolo dell’Osservatorio migranti Basilicata, in collegamento dalla Basilicata
• Nathalie Plavan, Diacona Valdese, in collegamento da Cerignola
MODERA
• Maria Panariello, curatrice del rapporto- associazione Terra!
L’evento sarà arricchito dalle incursioni musicali dell’Orchestra dei Braccianti, un progetto di Terra!, che unisce musicisti, lavoratori agricoli e migranti, offrendo un percorso di riscatto attraverso l’arte.
IL RAPPORTO E(U)XPLOITATION
Dopo il lungo lavoro di indagine e denuncia sullo sfruttamento del lavoro svolto in questi anni nel nostro paese, Terra! ha voluto allargare lo sguardo alla situazione di tutto il continente. Ne è nata un’indagine in Spagna, Grecia e in Sud Italia tesa a documentare le diverse ma simili forme di caporalato e distorsione del mercato lungo alcune delle filiere alimentari più importanti d’Europa.
Il rapporto di inchiesta che si addentra nei meccanismi opachi che governano il sistema del cibo, dai campi dove moltitudini di donne e uomini, spesso migranti, lavorano senza diritti, fino agli scaffali dei supermercati, passando per gli uffici delle autorità di controllo che troppo spesso non vigilano sul settore.
L’intento di questo nuovo lavoro è dimostrare che lo sfruttamento è un fenomeno sistemico, che attanaglia i settori agricoli dell’Europa mediterranea in una morsa soffocante. Ecco perché la legislazione comunitaria deve farsi carico del problema, e quella dei paesi membri dev’essere più incisiva. Imporre trasparenza e controllo pubblico sulle filiere è oggi fondamentale per far emergere situazioni di caporalato e sfruttamento del lavoro, violazione dei diritti umani e sociali.
Per maggiori informazioni: www.associazioneterra.it
L’ASSOCIAZIONE TERRA! E LE CAMPAGNE SULLE FILIERE ALIMENTARI
Terra! è una associazione ambientalista, impegnata dal 2008 in ricerche, campagne e progetti sui temi dell’ambiente, delle filiere alimentari e dell’agricoltura ecologica. Negli ultimi sei anni, ha concentrato il lavoro di inchiesta e advocacy sui meccanismi di distorsione del mercato nel sistema alimentare, che contribuiscono a creare le condizioni per lo sfruttamento del lavoro e il caporalato. Con indagini sulle filiere simbolo del Made in Italy, Terra! ha ricostruito il percorso dei prodotti alimentari dal campo allo scaffale del supermercato, proponendo soluzioni per ridurre le diseguaglianze, vietare le pratiche sleali della grande distribuzione organizzata e riportare trasparenza nella catena produttiva.
Nel 2015, con la campagna #FilieraSporca, condotta insieme a daSud e terrelibere, è stato possibile collegare per la prima volta lo sfruttamento dei braccianti agli squilibri nella distribuzione del potere di mercato, inserendo quello che veniva raccontato come un fatto di cronaca nel suo contesto politico-economico. La filiera dell’arancia è stata oggetto del rapporto “Gli invisibili dell’arancia e lo sfruttamento in agricoltura nell’anno di Expo”, seguito nel 2016 dai rapporti “Filiera Sporca– La raccolta dei rifugiati” e “Spolpati – la crisi dell’industria del pomodoro tra sfruttamento e insostenibilità”, investigazioni che hanno evidenziato la scarsa trasparenza delle aziende agricole e la filiera di un altro simbolo del made in Italy, il pomodoro. Con la Flai CGIL e l’associazione daSud, nel 2017 Terra! ha lanciato la campagna #ASTEnetevi, per denunciare una delle pratiche più vessatorie adottate dalla grande distribuzione organizzata, quella delle aste al doppio ribasso, raccontate nel rapporto “Astenetevi. Grande Distribuzione Organizzata. Dalle aste on-line all’inganno del sottocosto”. L’iniziativa ha avuto un forte impatto, ispirando un disegno di legge correttivo.
Il lavoro di advocacy continua ancora oggi, perché pratiche come queste creano le condizioni per lo sfruttamento del lavoro agricolo, in Italia come in altri paesi europei. E occorre porvi fine ad ogni livello.
Per maggiori informazioni: www.associazioneterra.it

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