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Euronews sta pianificando il taglio di circa 50 posti. La solidarietà di Articolo 21

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In un comunicato il sindacato dei giornalisti francesi SNJ lancia l’allarme: “La direzione di Euronews sta pianificando il taglio di circa 50 posti di lavoro e il licenziamento di 30 giornalisti sui 202 attualmente a tempo pieno”
Il notiziario italiano di Euronews s’avvia a chiudere i battenti nel silenzio generale dopo una serie di decisioni che mirano al drastico ridimensionamento dell’organico e ad una progressiva digitalizzazione del servizio. Martedì’ 9 febbraio giornalisti e tecnici di Euronews avevano scioperato tutto il giorno contro il piano di tagli che prevede anche il ridimensionamento della redazione italiana, per anni una delle più importanti in quanto vedeva il passaggio e scambio di giornalisti con la stessa Rai. A metà novembre, il presidente del consiglio di amministrazione, Michael Peters, aveva presentato ai sindacati un piano di ridistribuzione del personale di fronte alla perdita di entrate pubblicitarie legate alla crisi sanitaria del Covid-19. “Si prevede che circa 30-40 giornalisti lasceranno l’azienda una volta che il processo PSE (Piano per la Salvaguardia dell’Impiego) sarà completato”, aveva detto martedì un portavoce di Euronews. Ma per Christelle Petrongari, giornalista delegata per il sindacato dei giornalisti francesi SNJ, “quello di Euronews è un piano puramente economico, nessuna proposta sindacale è stata mantenuta”.  “Non abbiamo una cultura dello sciopero a Euronews, ma la situazione è allarmante. Ci viene chiesto di fare di più con molto meno”, ha spiegato la delegata del sindacato CGT (Confédération Générale du Travail) Cécile Marion. Il servizio in lingua italiana diventerà digitale e ciò’ significa il licenziamento della redazione composta da giornalisti italiani.  L’idea di una CNN europea venne lanciata da Massimo Fichera, allora vicedirettore generale Rai e vicepresidente dell’Eurovisione e primo presidente di Euronews. Il canale divenne in breve tempo un prezioso supporto televisivo d’informazione per seguire gli avvenimenti del mondo da una prospettiva europea ed attivo in 155 paesi grazie ad un network di 53 emittenti. Il sindacato dei giornalisti francesi SNJ si dice anche “preoccupato per la scomparsa del servizio in lingua turca, uno dei pochi media liberi in lingua turca.”

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