Decisione crudele, Patrick Zaki entrerà nel secondo anno di detenzione

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Alla fine dell’udienza precedente, il 17 gennaio, l’avvocata Hoda Nasrallah dovette aspettare oltre 48 ore prima di conoscerne l’esito. Questa volta il giudice ci ha messo poco: neanche due ore dopo, aveva già comunicato la sua decisione: ai giornali filo-governativi, che infatti hanno dato subito la notizia, ma non all’avvocata.

È stato l’ennesimo sfregio alle procedure, ai diritti, alla dignità dei prigionieri. Risultato ulteriori 45 giorni di carcere disposti dal giudice nei confronti di Patrick Zaki.

“I motivi della sua incarcerazione permangono sempre” e “le indagini proseguono ancora”: sono ormai 12 mesi che ascoltiamo le stesse parole, pronunciate per giustificare accuse pretestuose e fabbricate.

Al centro delle “indagini” ci sono, come è noto, 10 presunti post su Facebook che la procura del Cairo non fa vedere alla difesa di Patrick: post che secondo l’accusa testimonierebbero “l’uso di un account su una rete internet internazionale per destabilizzare l’ordine pubblico, compromettere e mettere in pericolo la sicurezza della società”.

Così, lunedì 8 febbraio Patrick Zaki entrerà nel secondo anno di detenzione. Ma con lui, ancora più forte, entrerà nel secondo anno la campagna per chiedere la sua scarcerazione.


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