Vecchia RAI che piano piano se ne va via… Ora è toccato ad Amedeo Fortunati. Immagino che il suo nome dica poco o nulla a tanti, anche a quanti lavorano nell’informazione. Amedeo era una di quelle persone che compaiono solo un attimo nei titoli dei servizi, mai davanti alla telecamera: lui, e persone come lui, mostrano gli “altri”, aiutano gli “altri” a “esibirsi” nel modo migliore; puoi anche scrivere il testo più bello, commovente e pregnante, se non ci sono persone come Amedeo che girano le immagini, e altri che quelle immagini le selezionano e “montano”, con il tuo bel testo ci incarti il pesce.
Amedeo da tempo era in pensione; non so come giudicava la TV, i telegiornali di oggi, così diversi da quelli che lui, e persone come lui, hanno fatto, giorno dopo giorno, per anni: con telecamere che spaccavano la spalla, e per loro erano come protesi; e in più il corredo di cassette, batterie, microfoni ancora con il filo, che se si staccava dalla telecamera per un urto, addio audio e sonori…
So che con persone come Amedeo andavi sul velluto. Le lunghe e faticose trasferte (davvero lunghe: spesso settimane; e davvero faticose), erano più lievi, divertenti. Sapeva come consigliarti; come prendere per il giusto verso un testimone riottoso; come convincere un’autorità a voltare la schiena e consentirti di andare dove non sarebbe dovuto passare nessuno. A mani vuote non si tornava mai.
Credo che a persone come Amedeo la RAI e l’informazione debbano più di qualcosa: tanto hanno dato, e certamente di più di quello che hanno avuto. Oltretutto non è facile riuscire a convivere con le prime donne che tanti di noi crediamo di essere; sopportare le pretese e le fisime che sono spesso la nostra cifra. Di Amedeo, degli Amedeo, ti potevi fidare: “Vai tu, poi vengo…”; lui andava, capiva, filmava, e ti regalava il servizio quasi fatto… Potrei citare un buon numero di servizi e di trasferte che mi hanno procurato qualche elogio e riconoscimento; senza Amedeo, senza persone come lui, non li avrei potuti fare.
Sono preziose le persone come Amedeo: un capitale umano e professionale che si assottiglia giorno dopo giorno. Che ci siano sempre meno persone come Amedeo che amano il loro lavoro, e lo fanno con l’umiltà dell’artigiano artista, chi ha buon occhio lo può constatare ogni volta che si accende la TV. Il loro non esserci si vede, “pesa”.
Ciao, Amedeo, che la terra ti sia lieve.