“Il 22 gennaio 2021 è una data storica per tutta l’umanità. Con l’entrata in vigore del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), come sottolineato anche dalle parole di Papa Francesco, possiamo fattivamente “contribuire all’avanzamento della pace e della cooperazione multilaterale, di cui oggi l’umanità ha tanto bisogno”. Questo strumento di diritto internazionale umanitario, consuetudinario nei principi e giuridicamente vincolante per chi lo ratifica, è un monito, soprattutto alla luce delle tante tensioni globali, sul bisogno urgente di intervenire a livello globale per la difesa della vita umana”. Lo scrive in una nota
Francesco Rocca, Presidente nazionale Croce Rossa Italiana e Federazione internazionale Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
“Determinante il ruolo della Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari (ICAN), che ha ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 2017 e soprattutto della continua sensibilizzazione ad opera del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che, da quel lontano 6 agosto 1945 quando Hiroshima venne completamente rasa al suolo lasciando integro e funzionante proprio solo un ospedale della Croce Rossa, ha sempre operato per l’eliminazione delle armi nucleari.
Il Testo proibisce esplicitamente e inequivocabilmente l’uso, la minaccia dell’utilizzo, lo sviluppo, la produzione, la sperimentazione e lo stoccaggio di armi nucleari e obbliga tutti gli Stati aderenti a non assistere, incoraggiare o indurre nessuno in alcun modo a impegnarsi in qualsiasi attività vietata dal Trattato.
Il Trattato obbliga altresì a fornire assistenza, comprese cure mediche, riabilitazione e supporto psicologico alle vittime sotto la loro giurisdizione senza discriminazioni e garantendone la loro inclusione socio-economica.
Richiede, inoltre, ai soggetti aderenti di ripulire le aree contaminate dall’uso o dai test nucleari.
Ora ogni Paese non aderente, compresa l’Italia, deve chiedersi se accetta ancora che le armi nucleari prolifichino sul proprio territorio.
O se invece decide di virare verso una pacifica sicurezza collettiva.
In tal senso, l’entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando nucleare è l’inizio di questo impegno internazionale.
Perché, ad oggi, gli stati firmatari sono 86 e quelli che lo hanno ratificato solo 51.
Ancora troppo pochi.
L’Italia, nonostante i tanti appelli, compresa la campagna della Croce Rossa Italiana “Nuclear Experience”, è rimasta fino ad oggi renitente, come i 9 Stati che possiedono arsenali atomici”.
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