Solo qualche giorno fa l’oppositore di Vldimir Putin, Alexei Navalny aveva invitato il popolo russo a manifestare in suo sostegno e per la libertá della Russia. Navalny al momento si trova in carcere dopo essere stato una volta tornato in patria dalla Germania, a seguito di un ricovero dovuto a un tentativo di avvelenamento con l’agente nervino Novichok, i cui responsabili potrebbero essere proprio al Cremlino.
Oggi in migliaia hanno accolto l’invito di Navalny e tantissime persone sono giunte nelle maggiori cittá russe per manifestare in sostegno di Navalny.
Non si sono fermati davanti alla neve al ghiaccio come mostra il video gentilmente concesso dal corrispondente di Radio Radicale Mariano Giustino.
Non hanno smesso di manifestare neanche davanti ai continui arresti di massa e all’uso sproporzionato della forza da parte delle autoritá delle autoritá russe. Chiedono la liberazione di Navalny ma anche di far chiarezza sullo scandalo della video-inchiesta della Fondazione Anticorruzione di Navalny sulla mega villa di lusso sul Mar Nero che apparterrebbe a Putin.
Nella giornata di oggi sono state arrestate piú di 4000 attivisti, non solo a Mosca ma anche in altre cittá come Krasnoyarsk, Vladivostok, Novosibirsk e San Pietroburgo. Anche la moglie di Navalny, Yulia Navalnaya, era stata arrestata questa mattina e rilasciata dalla stazione di polizia di Mosca dopo diverse ore. Le è stato detto di presentarsi in tribunale domani lunedì per rispondere dell’accusa di aver manifestato senza autorizzazione. Yulia stave andando con alcuni manifestanti verso il carcere di Matrosskaya Tishina della capitale, dove è rinchiuso il marito.
L’Unione Europea non è rimasta silente di fronte agli scontri in Russia.
Oggi è infatti intervenuta per condannare gli arresti dei manifestanti “Anche oggi condanno gli arresti di massa e l’uso sproporzionato della forza contro manifestanti e giornalisti in Russia. Le persone devono poter esercitare il loro diritto di manifestare senza timore di repressione. La Russia deve rispettare i suoi impegni internazionali”, ha affermato in una nota l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell.
Appello a cui si accoda la Farnesina: “Le brutali repressioni e le migliaia di arresti di manifestanti pacifici anche questo fine settimana a Mosca non possono che continuare a suscitare emozioni e sentimenti di ferma condanna”, riferiscono fonti del ministero degli Esteri italiano. “Chiediamo il rilascio di coloro che sono stati arrestati soltanto per avere fatto sentire pacificamente la propria voce e manifestato le proprie idee senza violenza”.
E da Washington in difesa dei manifestanti interviene il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che attraverso un tweet rinnova “la richiesta alla Russia di liberare coloro che sono stati detenuti per avere esercitato i loro diritti umani, compreso Alexei Navalny“. E aggiunge che “gli Stati Uniti condannano l’uso persistente di tattiche dure contro manifestanti pacifici e giornalisti da parte della autorità russe per la seconda settimana di seguito”. Intervento che é poco piaciuto al Cremlino, che parla di “grossolane interferenze negli affari interni della Russia”.