Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia,
le scrivo perché l’Assessora all’Istruzione della sua Regione, Elena Donazzan, ha dichiarato in una trasmissione radiofonica il proprio attaccamento all’ideologia fascista, arrivando anche a negare le leggi razziali, che hanno provocato la persecuzione degli ebrei italiani. Preoccupa che questa rappresentante delle Istituzioni democratiche – con tutto il peso della sua ignoranza e arroganza – sia responsabile dell’istruzione nel Veneto, una regione che tutti ammiriamo per il senso civico diffuso della sua popolazione. Così, mentre nella destra, grazie al senatore Andrea De Bertoldi, si sta avviando un dibattito per prendere finalmente le distanze dal fascismo, l’assessora Donazzan sente l’esigenza di esprime in pubblico l’apologia di questo regime. Che viene ricordato per aver fatto della violenza la propria arma di soppressione del dissenso, dal delitto Matteotti fino a tutte le altre uccisioni che hanno insanguinato quel tragico ventennio
Presidente Zaia,
forse l’Assessora Donazzan non ha avuto modo di acquisire un’istruzione di base sufficiente. Succede. Ma che una persona così carente nella propria formazione sia responsabile dell’Istruzione di un’intera regione è scandaloso. Volevo scrivere questa nota all’interessata, ma nel sito regionale il suo contatto non è attivo: per favore, le riferisca che siamo indignati per quanto ha detto. Perché il fascismo non è un’opinione, ma l’esaltazione del prepotente che opprime e sopprime il più debole: un reato.
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