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Le donne colonna portante della lotta alla  pandemia: 70% del nostro personale sanitario

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Le donne colonna portante della lotta alla pandemia: 70% del nostro personale sanitario. Ora nella ricostruzione economica e sociale post Covid  gli dedicano solo il 2% delle risorse

Forte preoccupazione di Inclusione Donna per la marginalità delle donne nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’Italia intanto è ferma al penultimo posto nell’UE per occupazione femminile: 49% contro il 62% media europea

Roma 19 Gennaio 2021 – “Di fronte al peggioramento della condizione delle donne nel nostro Paese, pretendiamo strategie chiare e non marginali a sostegno dell’occupazione femminile – afferma Carolina Gianardi cofondatrice di Inclusione DonnaNel periodo del Covid, da ultimi dati Istat, le donne hanno perso il 2,2% del tasso di occupazione, il tasso di disoccupazione è salito del 2,3% mentre quello di inattività persino del 4%. Una donna su due è fuori del mercato del lavoro, siamo al penultimo posto in Europa come tasso di occupazione, una situazione non più tollerabile, che richiede un deciso cambio di passo e azioni strategiche mirate!”

Eppure le donne sono state in prima linea nella lotta alla pandemia. Pare invece che le donne siano un fatto residuale a guardare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dove le parole donne e parità di genere  spariscono persino dall’Indice e vengono  inserite all’interno di azioni di carattere generale da cui ci si aspettano ricadute positive sul piano dell’occupazione femminile. E’ difficile, se non impossibile, che questo “miracolo”  possa accadere in un quadro generale in cui si riscontra una pesante retrocessione nella “corsa” alla parità di genere, che fa scendere l’Italia dal 70° al 76° secondo il World Economic Forum.

Nella Missione 5 del Pnrr, relativa a Inclusione e Coesione, la parità di genere è infatti inserita come sottoinsieme all’interno delle misure a sostegno delle infrastrutture sociali e famiglia, dove si legge “Rafforzare le infrastrutture sociali a favore di minori anziani e persone con disabilità  per migliorarne la qualità della vita e favorire l’occupazione femminile”. Le risorse assegnate di fatto alla parità di genere ammontano a 4,5 miliardi, corrispondenti al 2,3% del totale. All’imprenditoria femminile, duramente colpita dalla crisi, destinati soltanto 400 milioni di euro!

Non sono previsti interventi strategici e specifici in tema di occupazione e rappresentanza femminile, istanze prioritarie di Inclusione Donna – alleanza di oltre 60 associazioni rappresentative di più di 40mila donne di tutti i settori professionali e imprenditoriali – in linea con l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con gli obiettivi strategici definiti dall’Unione europea, ai quali  saranno  connessi  anche  i  finanziamenti  del  Quadro  Finanziario  Pluriennale  2021-2027.

Ma  nel Pnnr di tutto ciò non vi è traccia! “Eliminare gli ostacoli che impediscono la piena partecipazione delle donne al mercato del lavorosottolinea Gianardi- deve essere prioritario per il Paese. Senza un impegno chiaro sulle Istanze che Inclusione Donna ha condiviso con le Istituzioni, ma di cui non vi sono tracce visibili nel Pnrr, è impensabile avvicinarsi agli obiettivi economici e sociali di lungo termine indicati dall’Europa per la ridefinizione del Piano Nazionale: La parità di genere deve essere al centro della ricostruzione economica e sociale post Covid, attraverso un piano con obiettivi e tempistiche concrete e chiare per la riduzione delle disuguaglianze nell’occupazione”.

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#Inclusione Donna

La rete #Inclusione Donna è una grande alleanza che dal 2018 riunisce oltre 60 associazioni e più di 30 Ambassadors, rappresentative di ampi settori del professionismo e della imprenditorialità femminile a tutti i livelli e di importanti aree territoriali del nostro Paese, in una dimensione e modalità inedite rispetto al passato, con oltre 40 mila donne aderenti.

Tra esse si annoverano professioniste, manager, imprenditrici, impiegate in diversi settori del mondo del lavoro, dal nord al sud Italia, di ogni età ed estrazione sociale, tutte unite attorno all’obiettivo comune di sensibilizzare le Istituzioni e il settore privato per rimuover i pesanti ostacoli che impediscono la realizzazione di una piena parità di genere nella rappresentanza e nel mondo del lavoro.

Dal 2018 Inclusione Donna è il punto di aggregazione delle associazioni portatrici di interesse delle donne e un interlocutore delle istituzioni per quanto riguarda le politiche di genere, in particolare quelle rivolte a favorire le politiche occupazionali delle donne e l’aumento della loro rappresentanza negli ambiti decisionali della società italiana.


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