Missione compiuta. Di buon mattino, siamo partiti alla volta di Schio, per incontrarci con il Collettivo Rotte Balcaniche. Un gruppetto formato da giovani ragazze e ragazzi poco più che 20 enni e da una famiglia di 4 persone, i genitori della quale sono i coordinatori. Siamo stati al punto di raccolta del materiale, un centro sociale antifascista chiamato “Arcadia” che è stato, gentilmente, messo a disposizione. Con nostra grande sorpresa abbiamo osservato l’incessante via vai di persone che, nel frattempo, giungevano e consegnavano aiuti di ogni tipo. I ragazzi stessi erano sorpresi di tanta partecipazione. Dopo esserci presentati come Centro Documentazione Polesano abbiamo consegnato il materiale richiesto, in buona parte acquistato e in parte donato. Dopo esserci scambiati varie informazioni, ci siamo congedati e abbiamo fatto loro i nostri migliori auguri di un buon lavoro. Sicuramente, nei prossimi giorni, avranno un bel daffare per stoccare il materiale e prepararlo per la consegna, che avverrà verso la metà della prossima settimana. Sono previsti quattro furgoni di beni e aiuti. Il materiale verrà consegnato, a seconda delle necessità ai profughi, tramite l’associazione internazionale spagnola a cui la raccolta fa riferimento la No Name Kitchen che, da diverso tempo, se ne occupa. Pensiamo che al termine di questa operazione probabilmente, se la situazione non cambierà (ma noi speriamo di si), ci saranno altre raccolte di solidarietà. La Regione Veneto, ma anche il ministero dell’Interno, al momento sembrano sordi, ma speriamo possano presto intervenire in favore dei profughi. Ci sono poi due cose belle che fanno sperare: il coinvolgimento dei giovani per organizzare e portare gli aiuti e la solidarietà della gente, veneta e non solo, palpabile e concreta. Forse noi abbiamo contribuito con una goccia, ma tante gocce fanno un mare. Grazie di cuore a tutte e tutti.