Buon compleanno, piccola grande Greta! Greta Thunberg compie oggi diciott’anni, diventando dunque maggiorenne, e non possiamo che rivolgerle un sentito incoraggiamento per il suo futuro. Un futuro che, data la caratura e l’impegno civile del personaggio, è anche il nostro, soprattutto alla luce dell’enorme inquinamento prodotto dallo smaltimento delle indispensabili mascherine, indossate per proteggersi dal Covid, e dell’affievolirsi della tensione morale che si era generata intorno alla questione ambientale. Eppure l’ambiente, ora più che mai, è l’argomento cruciale per il nostro domani. Basti pensare al ruolo decisivo che avranno i Verdi in Germania nella stagione del dopo-Merkel. Basti pensare al fatto che il primo provvedimento dell’amministrazione Biden sarà il rientro degli Stati Uniti negli Accordi di Parigi, indegnamente abbandonati da Trump.
Basti pensare all’impatto che ha avuto la “Laudato si'” di papa Francesco. Basti pensare all’attenzione che l’Europa, per una volta non fanalino di coda, sta mostrando nei confronti di una tematica dalla quale dipende la nostra stessa vita, oltre a quella di tutte le altre specie. E basti pensare al successo che hanno avuto le manifestazioni planetarie dei ragazzi prima che la pandemia fermasse il mondo e ci costringesse a uno straziante isolamento. Eppure, di questo ne siamo certi, quelle piazze torneranno a riempirsi, quei giovani torneranno a manifestare e gli argomenti di Greta saranno ascoltati e accolti come mai prima, in quanto, con la sua battaglia, con i suoi scioperi, con le sue denunce e con i suoi discorsi in ogni angolo del mondo, è riuscita a smuovere le coscienze e a restituire un senso al progressismo a livello internazionale.
Se oggi temi come il coinvolgimento dei giovani e delle donne nelle decisioni politiche suona meno stucchevole e strumentale di un tempo, se nessun novello rottamatore è riuscito ad appropriarsene, è soprattutto per merito suo. Così come è merito suo se la Squad americana e la sinistra globale hanno nuovamente una voce e un tema essenziale su cui battersi, nel solco degli obiettivi per il 2030 definiti dalle Nazioni Unite nel settembre del 2015 e della nascita di una nuova sensibilità tra quanti non si rassegnano al declino di un pianeta drammaticamente a rischio a causa del nostro insostenibile modello di sviluppo.
Greta ha avuto il merito di coniugare molteplici discorsi: quello sociale, quello economico, quello ambientale e anche il decisivo aspetto della rappresentanza, particolarmente attuale, soprattutto nel nostro Paese, a causa di una politica che sta dando globalmente il peggio di sé.
Diciott’anni e mille sfide davanti, un mondo da riparare, una passione collettiva da ravvivare e tanti altri viaggi da compiere non appena sarà possibile. Auguroni di cuore a una combattente per la pace!
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