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100 scuole iscritte al concorso di Articolo 21 sul diritto all’istruzione e alla conoscenza hanno incontrato i membri della giuria

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Il quarto concorso sulla libertà d’informazione e il diritto alla conoscenza promosso da Articolo 21 e dal Ministero dell’Istruzione è entrato nel vivo: il 29 gennaio le cento scuole superiori di 18 regioni iscritte al concorso hanno partecipato, per oltre due ore, all’incontro con alcuni autorevoli membri della giuria. La diretta streaming ha avuto diecimila visualizzazioni sui siti web di Articolo 21 e di Rai Scuola.

Nel convegno, introdotto da Elisa Marincola, portavoce di Articolo 21 si è parlato del futuro della scuola, di come innovare la didattica, i programmi, il modo d’insegnare e di apprendere ben sapendo di dover fare i conti con la storica arretratezza della scuola italiana e con l’indifferenza della politica e delle classi dirigenti dell’ultimi cinquant’anni.

Il costituzionalista Roberto Zaccaria ha delineato la cornice che di valori e ideale che ispira l’art. 34 della Costituzione: “La scuola è aperta a tutti..”

Il prof. Gustavo Zagrebelsky ha esordito con una citazione del filosofo russo Pavel Florenskij rivolta ai professori: “La lezione non è un tram che ti trascina inesorabilmente su binari fissi, ma è una passeggiata con gli amici. Per chi passeggia, il percorso è più importante della destinazione: si discute, ci si sofferma a guardare il paesaggio, senza affrettare il passo, talvolta anche a voltarsi indietro perché non si è osservato bene qualcosa di istruttivo”.

Il fisico e storico della scienza Lucio Russo ha richiamato l’attenzione sull’analfabetismo funzionale di tanti giovani che, non disponendo di capacità critica e di giudizio, sono esposti alla disinformazione.

Le numerosissime domande degli studenti, in diretta e via chat confermano quanto ha detto il presidente della Fnsi Beppe Giulietti: c’è una domanda di partecipazione al discorso pubblico da parte dei giovani che viene sostanzialmente ignorata dai media ed è compito del servizio pubblico dare loro la parola soprattutto quando si interrogano sul futuro della scuola, sul superamento delle diseguaglianze e sulla mediocrità dei risultati. Citando papa Francesco, ha concluso: ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità. Solo chi possiede la parola può discernere tra i tanti confusi messaggi che ci piovono addosso e dare voce alle attese di giustizia sociale di chi è relegato ai margini dell’universo mediatico.

Roberto Natale, in rappresentanza della Rai, ha denunciato l’assenza della scuola e dei suoi drammatici problemi dal dibattito pubblico, a partire dai talk show, attribuibile a un modo sciatto e miserevole di concepire il giornalismo secondo cui non varrebbe la pena di parlare di un argomento che non attira la curiosità dei lettori.

Il prof. Gino Roncaglia, rispondendo al alcune domande degli studenti, ha prospettato una scuola aperta agli interessi extra disciplinari degli studenti, una scuola nella quale vi siano spazi e tempi che rispondano agli interessi e alle curiosità dei giovani.

Il Capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione Giovanna Boda ha inviato un messaggio agli studenti incoraggiandoli a riflettere e a impegnarsi per una scuola profondamente rinnovata. Numerosi i commenti dei docenti che coordinano il lavoro degli studenti e premiano l’impegno di Articolo 21 per un’informazione che riconosca non solo il diritto di informare e di essere informati, ma anche il diritto di informarsi, un diritto che può affermarsi solo disponendo dei necessari strumenti culturali e intellettuali che consentono di interpretare le notizie secondo ragione.

Le numerosissime domande poste dagli studenti sono pubblicate, insieme alla registrazione dell’incontro, sul sito FB di Articolo 21 e sul sito del concorso Rileggiamo l’Articolo 34 della Costituzione.


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