L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’ICE, uno strumento istituzionale dell’Unione Europea, entrato in vigore dal 1° aprile 2012, che dà la possibilità ai cittadini di esprimere con maggior forza la propria opinione. Raccogliendo un milione di firme nei Paesi dell’UE, i firmatari impegnano la Commissione Europea (CE) a presentare una proposta finalizzata a modificare delle norme in vigore e/o ad introdurne di nuove e rendere i vaccini e i farmaci disponibili a costi equi.
Ad oggi sono già 11 i Paesi Europei coinvolti dalla mobilitazione, oltre all’Italia partecipano alla raccolta delle firme Germania, Francia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Cipro e Croazia, un numero in crescita, e sono ben 33 le Organizzazioni e Associazioni coinvolte, operanti anche a carattere internazionale. Nel Comitato Promotore Europeo, così come in quello italiano sono coinvolte personalità di spicco della scienza medica, della cultura, dell’attivismo sociale per i diritti, quali Silvio Garattini, Don Ciotti, Gino Strada, Maria Bonafede, Raffaella Bolini, Marco Bersani, Franco Cavalli, svizzero, oncologo, già presidente dell’Unione Internazionale contro il Cancro, Svizzera, invitato d’onore. In Italia l’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi con una conferenza stampa on line a cui hanno preso parte, oltre a Vittorio Agnoletto anche Franco Cavalli, Marc Botenga, del Comitato Europeo della campagna “Right2cure”; Monica Di Sisto, vicepresidente di Fairwatch; Roberto Morea, Transform! Italia; Riccardo Petrella, economista, Agorà degli Abitanti della Terra.
In gioco c’è la salute di tutti, un bene comune troppo prezioso per “delegarlo” ai giochi in atto fra le grandi multinazionali del farmaco, impegnate in una gara che ha come scopo il massimo profitto, a qualunque costo: “Chiediamo- ha aggiunto Vittorio Agnoletto, a nome del Comitato Promotore Italiano e di quello Europeo-che la Commissione Europea dia la possibilità ai Paesi membri di applicare quelle clausole contenute negli accordi sui brevetti, gli accordi TRIPs dell’Organizzazione Mondiale del Commercio: tali accordi permettono, di fronte ad una pandemia, ai Paesi membri di produrre i farmaci generici senza il rispetto dei brevetti e che tutti i farmaci e i vaccini, che vengono prodotti con contributi pubblici, siano messi a disposizione della popolazione; che l’UE si impegni presso l’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, ad appoggiare le proposte che chiedono una revisione del regolamento sui brevetti, come quelle proposte dall’India e dal Sudafrica”.
Non si tratta di una richiesta “impossibile”, ma di replicare oggi quanto già fatto con straordinario successo in passato: la terribile poliomelite, che pareva una damnatio biblica irrimediabile, è stata sconfitta anche grazie alla infinita umanità del dottor Jonas Salk, che ha collocato il suo vaccino antipolio sul mercato senza alcun brevetto, un bene pubblico mondiale, liberamente accessibile a tutti.
L‘UE, secondo la richiesta dei promotori, deve anteporre la salute pubblica al profitto privato; può farlo con provvedimenti destinati a ridurre e a modificare l’impatto dei brevetti sia all’interno all’Unione, sia nei rapporti commerciali tra l’UE e gli altri Paesi, sia impegnandosi nell’OMC e sia a modificare gli accordi TRIPs. “
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