La Ue chiama a raccolta gli esperti del continente per affrontare il fenomeno delle “Slapp”, Strategic Lawsuits Against Public Participation. Quelle che in Italia gli operatori dell’informazione hanno ribattezzato “querele bavaglio”: azioni legali senza fondamento o esagerate, intentate da organismi pubblici, grandi aziende o personaggi potenti contro chi esprimono critiche su questioni di interesse pubblico o veicola messaggi sgraditi a chi poi decide di adire le vie legali. E che spesso ottengono quello che più volte la Corte europea dei diritti umani ha definito il “chilling effect” di censurare la libera stampa.
L’iniziativa si situa nell’ambito del progetto per proteggere i giornalisti e la società civile da tali azioni legali annunciato come una delle priorità del Piano d’azione per la democrazia europea appena adottato dalla Commissione.
«La maggior parte delle cause “Slapp” si basa su reclami per diffamazione, ma ci sono casi basati su altri motivi, tra cui protezione dei dati, blasfemia, leggi fiscali, copyright, violazioni dei segreti commerciali e concetti simili», si legge nei documenti informativi che accompagnano la Call for applications aperta il 3 dicembre 2020.
Per questo, nell’ambito del Piano d’azione per la democrazia europea, la Direzione generale della Commissione per la giustizia e i consumatori ha deciso di creare un gruppo di esperti composto da giuristi, giornalisti, accademici, rappresentanti di organizzazioni della società civile che si occupano di rappresentare e dare supporto legale a giornalisti o altri attori coinvolti nella difesa dell’interesse pubblico, esponenti di organizzazioni professionali con comprovata competenza ed esperienza nella rappresentanza e tutela degli interessi di professionisti dei media e professionisti legali. Cinquanta componenti in tutto chiamati a suggerire alla Commissione iniziative politiche relative alle Slapp e assisterla nella preparazione di proposte legislative, sostenere lo scambio e la diffusione di pratiche e conoscenze tra professionisti sulle questioni relative al fenomeno, fornire agli operatori del diritto e alle associazioni di professionisti un forum per impegnarsi a livello europeo. Il gruppo di esperti dovrebbe riunirsi per la prima volta a marzo 2021. Il termine per candidarsi a farne parte scade il 15 gennaio.