“Il fine giustifica i mezzi”. Machiavelli ci è d’aiuto nelle manovre berlusconiane. Il fine è quello di avere ottenuto una legge che salvi la proprietà di Mediaset, il mezzo è una collaborazione di Forza Italia con il governo, a partire dal MES. Ma vogliamo essere benevoli con la politica italiana e cambiamo l’ordine dei fattori e speriamo che: il fine sia la collaborazione ed il mezzo le norme anti-intrusione estera sul biscione. Ciò affinché l’invito del capo dello Stato alla coesione non resti “voce nel deserto”, ma diventi il “punto zero” dell’agenda politica italiana. Per una leale collaborazione la strada però è ardua, Berlusconi a parte. Difatti Renzi vuole una coesione che si fermi al solo Berlusconi, forse nella speranza di sostituirlo alla guida dei “moderati”. Il “magnifico duo” Meloni-Salvini, offre grande resistenza, mentre i Cinque Stelle sono divisi, la base è contraria, mentre Di Maio è favorevole e viene santificato da Brunetta (non quella dei “Ricchi e poveri”).
Ma guardando con il dovuto distacco (anche per non perdere l’appetito) la situazione politica italiana, diventa indifferibile ed urgente l’immediato superamento delle micragnose beghe tra i politici che, anche nella maggioranza, rendono ancor più difficile la vita al governo Conte bis. Risulta evidente che una maggioranza ampia porterebbe a soluzioni più vicine alle effettive esigenze della nazione, riducendo il peso degli interessi di bottega, con soluzioni prese alla luce del sole. Più esponenti sono coinvolti (veramente) nelle decisioni (oltre alle categorie ed al territorio) e più si ottiene trasparenza. Infine esiste un limite tecnico che sta bloccando il dibattito politico: le elezioni del Presidente della Repubblica. Sarebbe bene intavolare una discussione seria sull’argomento e dare la serenità al paese per superare questo periodo difficile, agendo prima del ”semestre bianco”. In questo momento politico trasparenza fa rima con presidenza.