La pena aumentata dopo il giudizio di primo grado che aveva stabilito per l’ex militare Miroslav Marcek una condanna a 23 anni di carcere. Il giudizio della Corte, ha riferito la portavoce Alexandra Vazanova, non è più appellabile e la condanna è da ritenersi definitiva.
La Corte Suprema slovacca ha condannato a 25 anni di carcere Miroslav Marcek, riconosciuto come il killer del giornalista Jan Kuciak. Il giudizio della Corte, ha riferito la portavoce Alexandra Vazanova, non è più appellabile e la condanna è da ritenersi definitiva. Marcek, un ex militare, a gennaio 2020 aveva confessato l’omicidio nel febbraio del 2018 di Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova, uccisi con colpi di arma da fuoco alla testa e al petto. Con la sentenza di oggi, la Corte Suprema ha reso più severa la condanna che era stata precedentemente decisa dal tribunale speciale per la criminalità organizzata, che ha sede a Pezinok, nei pressi di Bratislava.
I giudici ad aprile avevano infatti stabilito una condanna a 23 anni per Marcek, in virtù della sua confessione e della collaborazione nelle indagini sui mandanti degli omicidi. L’accusa, tuttavia, aveva reiterato la richiesta del massimo della pena e si era rivolta alla Corte Suprema, nella sua funzione di tribunale di appello.
Kuciak aveva scritto una serie di articoli sui traffici dell’imprenditore Marian Kocner e sui legami tra alcuni settori della politica e del mondo dell’imprenditoria. Un articolo pubblicato dopo la sua morte sui possibili legami tra la criminalità mafiosa italiana e ambienti governativi slovacchi aveva dato il via ad una serie di manifestazioni, sfociate nelle dimissioni del governo di allora. Il milionario Kocner ha ripetutamente negato le accuse di essere il mandante degli omicidi del giornalista e della sua fidanzata. (Mli/Adnkronos – Bratislava, 2 dicembre 2020)