L’architetto arboricolo ne ha fatta un’altra delle sue. Dopo avere fatto rivoltare nella tomba i grandi architetti del XX secolo con il suo “Bosco verticale”, evidentemente ispirato alla natura vincente su Chernobyl’ e all’abusivismo edilizio amazzonico, ha ideato i padiglioni “Primula”. Evidentemente si tratta di una “Primula rossa”, personaggio in cui l’ideatore si trasformerà per sfuggire ai suoi “estimatori” più malintenzionati. Oltre alla primula l’ideazione fa pensare al girasole o alla girandola, se non al girotondo, per la presa in giro che, letteralmente, darà agli utenti che commenteranno: “Ma da dove (bip) si entra?” Inoltre potranno godere (sganasciandosi), del “geniale segno” a petali, soltanto gli elicotteristi e gli abitanti dei grattacieli, esclusi quelli del “Bosco verticale”, dal cui interno è notorio non si vede un (bip). Scusate la “captio benevolentiae”, come da “ars retorica”, ma adesso viene il discorso più serio sui vaccini.
Il dibattito sull’obbligatorietà delle vaccinazioni anti Covid risulta già stucchevole. Come pensare di rendere obbligatorio qualcosa che ancora non è neanche disponibile? Difficilmente noi aspiranti volontari riusciremo a vaccinarci entro l’anno, stante le evidenti funzioni soltanto d’immagine delle processioni dei pochissimi vaccini, messe in scena che riecheggiano quelle immagini marzoline dei camion a due (!) bare, però “idoneamente” distanziate all’interno.
Bisogna invece incentivare le vaccinazioni. Ad esempio garantendo, con idonee certificazioni, la possibilità di libero ed assoluto movimento per i vaccinati, a cui il tampone avrà confermato l’effetto; parafrasando 007 si potrebbe dare una “Licenza di vivere”, mediante un documento europeo che consenta al possessore libero movimento ed accesso a: aerei, treni, ristoranti, bar, teatri, cinema, discoteche, ecc., senza limite di tempo e spazio. Offro l’idea a qualche struttura privata; tutti pagheremmo qualche centinaio di euro per riottenere la libertà, vaccinandoci.