Il 14 novembre 2018, la senatrice della Lega di Salvini Stefania Pucciarelli è stata eletta presidentessa della Commissione diritti umani di Palazzo Madama.
Lo stupore è sulla faccia di tutti, politici e giornalisti, viste le posizioni radicali espresse dalla Pucciarelli in materia di migranti e rom. La senatrice, infatti, solo cinque giorni prima della nomina, aveva acclamato l’arrivo delle ruspe in un campo rom e un anno prima, nel 2017, come ricorda Repubblica: la senatrice finì nella bufera a causa di un “like” sui social a un commento che invocava i “forni” per i migranti. Per questo è stata querelata. Davanti al giudice disse di non essersi resa conto della gravità di quelle parole che non aveva letto “in modo approfondito”.
Diego Battistessa, attivista e difensore dei Diritti Umani, con una lunga traiettoria di lavoro in università, ONG, ONU e think tank internazionali non ci sta. Si fa carico del sentimento di impotenza e incredulità di molti e scrive una petizione su Chang.org per chiedere al Parlamento italiano che riconsideri la nomina. La petizione raccoglie più di 1700 firme ma non ottiene il risultato sperato: Stefania Pucciarelli ancora oggi continua alla presidenza della Commissione Diritti Umani di Palazzo Madama. Battistessa però viene denunciato dalla stessa Pucciarelli per diffamazione e l’11 dicembre 2020 viene condannato in primo grado dal tribunale di Sondrio. All’attivista e difensore dei diritti umani non viene comminata una pena detentiva e la difesa ottiene la non menzione della condanna nel casellario giudiziario: nonostante ciò a carico di Battistessa rimangono da pagare tutte le spese legali del processo e un risarcimento di 500 euro a favore della Pucciarelli.
Questa è la ragione che motiva un’azione di crowdfunding, attiva già sulla rete, per raccogliere i fondi necessari a coprire le spese legali e pagare un eventuale processo di appello: opzione quest’ultima che verrà valutata una volta depositata la sentenza dell’11 dicembre